Festivalbar: ecco perché il famoso evento musicale estivo venne cancellato

#BringBackFestivalbar

Festivalbar
Condividi l'articolo

A tutti manca il Festivalbar

Festivalbar: una volta, questo nome era sinonimo di estate, vacanze, caldo e tanta, tanta musica. I giovanissimi probabilmente non lo conoscono, o l’hanno forse sentito nominare solo qualche volta. Tutti gli altri, invece, se lo ricorderanno con nostalgia: il “Sanremo” dell’estate, l’evento televisivo che riempiva di musica le torride serate estive di anni e anni fa.

Cos’è successo? Perché non s’è più fatto? In tantissimi se lo saranno chiesto. L’ultima edizione del Festivalbar risale al 2007. La kermesse, ideata da Vittorio Salvetti, proseguiva ininterrottamente fin dal 1964. Storicamente, il Festivalbar accoglieva i maggiori artisti italiani e internazionali all’interno di un complesso sistema di premiazioni.

Il punto era che la cornice, spesso itinerante tra varie città e piazze d’Italia, permetteva di gustarsi il meglio del meglio della musica mainstream dal vivo (anche se in playback). Un modo per seguire i cambiamenti e le tendenze della scena, ma anche soltanto per ascoltare tante belle canzoni e dire la propria in merito.

Infatti, per le prime decadi di messa in onda e specialmente sulla Rai (fino al 1983) era previsto il famoso sistema di voto del “gettonaggio”, con il quale gli spettatori potevano votare a distanza, dai bar di tutta Italia, tramite dei jukebox-contatori, il loro artista favorito. Da qui tra l’altro il neologismo “gettonato”, ancora in uso: “Il più gettonato”, ecc.

Nel corso dei decenni e con il passaggio alle reti Finivest (su Canale 5 fino al 1989 e su Italia 1 poi) questo sistema è entrato in disuso, tra continue variazioni di location e di organizzazione. Che, però, non hanno mai fatto mancare il Festivalbar come appuntamento fisso ed irrinunciabile della stagione estiva.

Caparezza – Dalla Parte Del Toro, Festivalbar 2006

Parecchi personaggi televisivi si sono fatti le ossa negli anni proprio come presentatori di questo spettacolo. Parliamo di Claudio Cecchetto, Gerry Scotti, Amadeus, Fiorello, Alessia Marcuzzi, Daniele Bossari, Marco Maccarini e Michelle Hunziker, solo per citarne alcuni.

I cantanti vincitori, dal canto loro eimmancabilmente, segnavano la propria importanza nella loro epoca anche e specialmente grazie alla partecipazioen al Festivalbar. Così è andata per Lucio Battisti negli anni ’60, Mia Martini nei ’70, Gianna Nannini, Eros Ramazzotti, 883, Lunapop e Ligabue negli anni successivi.

Insomma, uno spettacolo di sicuro successo, che attirava regolarmente un numero enorme di spettatori (da casa e presenti), fornendo una finestra sulla musica del periodo anche grazie alla storica compilation, di uscita annuale, che raccoglieva tutti i brani della competizione. Tutti, da bambini o ragazzi, ne abbiamo avuta almeno una.

Che cosa è successo, allora? Viste le premesse e il successo, perché il Festivalbar è stato cancellato? Si tratta in realtà di una serie di concause, tutte legate, come è intuibile, a motivi commerciali. Essendo trasmesso su rete Mediaset (Italia 1), il Festivalbar doveva prima di tutto generare profitto, ma ad inizio millennio la cosa si andava facendo sempre più difficile.

Troppo alti i costi, sempre più difficile attirare i big internazionali e sempre più ostica la scelta del periodo estivo per la trasmissione, considerata un “suicidio” a livello di share. Questi problemi si sono accavallati sin dai primi anni ’00 ma è stata l’edizione del 2008, che doveva essere presentata da Teo Mammucari e Lucilla Agosti, la prima a venir cancellata.

Zucchero – Baila, Festivalbar 2002

La decisione si è dovuta a Luca Tiraboschi, allora direttore di Italia 1. Che, nel 2008, dichiarava: “Il Festivalbar ha la dimensione, il costo e la capacità di penetrazione dei migliori programmi di Italia 1. Farlo in piena estate, quando il pubblico attivo subisce una grande contrazione sarebbe un suicidio, come se facessimo Le Iene ad agosto“.

“Con Andrea Salvetti [il figlio dell’ideatore del programma] non c’è stata nessuna lite. È il Festivalbar che va ripensato: deve diventare più evento che manifestazione di piazza estiva. Con la storia che ha resta una risorsa Mediaset. Che diventi il Sanremo di fine estate“. Il punto era catturare il pubblico “giovane”, che in estate regolarmente non guarda la tv ed esce a divertirsi.

C’entrava, naturalmente, anche la mancata intuizione delle possibilità date dalla rete e dai social, sfruttati in ritardo e con poco impegno. Troppi costi, in definitiva, e un budget non più sufficiente da giustificare l’investimento. L’edizione del 2008 è stata così cancellata e le successive allo stesso modo, perché commercialmente non proficue.

Andrea Salvetti diceva, sempre nel 2008: “C’è qualcuno che ha remato contro? Certamente sì. Ma niente nomi e inutili polemiche. Queste persone però hanno tutta la responsabilità di aver fatto del male non solo al Festivalbar ma a tutta la musica che da sempre conta su questa manifestazione per la promozione dei grandi artisti e dei nuovi talenti musicali”.

“Ringrazio il direttore Luca Tiraboschi che avrebbe voluto comunque mettere in onda l’edizione 2008 del Festivalbar. I rapporti sono sempre stati ottimi, ma il budget messo a disposizione non era sufficiente per coprire i costi e non certo per sua volontà ma a causa di una ristrettezza di budget per la televisione estiva comune a tutti i network”. Ora sapete cos’è successo.

E oggi? La domanda che tutti ci poniamo: con un budget adeguato e con le nuove tecnologie, un evento del genere potrebbe mai ripartire? Superata la crisi del COVID, sarebbe forse proprio ciò di cui il pubblico italiano, affamato di musica e di serate all’aperto, avrebbe bisogno. Qualcuno ci penserà?

Fonte: TV Blog