I Migliori Film del 2020: la Classifica delle migliori uscite in Italia [LISTA]

Una classifica per salutare un anno difficile: ecco i Migliori Film del 2020 secondo la Scimmia! Siete d'accordo con noi?

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10) Favolacce di Damiano e Fabio D’Innocenzo

Favolacce
© Pepito Produzioni, Amka Film Production

Nel cuore della periferia romana si susseguono le vite di alcune famiglie apparentemente normali. Roma Sud, terra di villette mono familiari, graziosi giardini, barbecue e piscine gonfiabili.

Nella geografia tipica di quartieri come Spinaceto o Decima, questi piccoli sciami di ville si stagliano ordinatamente nel bel mezzo del nulla, circondate da una vegetazione lussureggiante, che sembra crescere senza manutenzione né controllo. Un’analisi più approfondita ne rivelerà limiti e bruttezze, squarciando un velo fatto di apparenze, in cui regna il nulla assoluto per gli adulti e con i figli praticamente estranei.

Favolacce è l’ultimo audace film dei Fratelli D’Innocenzo, una delle uscite più apprezzate di questo inizio di 2020, vincitore del premio alla Miglior Sceneggiatura al Festival di Berlino 2020 e di moltissimi riconoscimenti ai Nastri d’Argento 2020, tra cui ricordiamo Miglior Film, Miglior Sceneggiatura e Miglior Fotografia.

Il film si presenta come una fiaba nera, bellissima e crudele, ma soprattutto un superbo esemplare di cinema di poesia. Dopo La terra dell’abbastanza, i gemelli Fabio e Damiano D’Innocenzo confermano il loro talento registico e la loro propensione per storie difficili che non lasciano quasi nessuno spazio alla speranza gratuita, all’edulcorato e a valori edificanti inutilmente ottimistici. Scelgono di sperimentare un linguaggio audiovisivo estremo, di pasoliniana memoria, che pure resta assolutamente personale, unico e irriducibile.

E nella storia narrata di favolistico e rassicurante non vi è nulla. A partire dal racconto di questi nuclei familiari e del loro vicinato, dove le assenze, il disamore e lo sterile sentimento sovrastano cuore e anima dei bambini, i quali conseguentemente riflettono su loro stessi le colpe e le responsabilità delle problematiche degli adulti.

Eccellente la regia, lo si evince si dall’introduzione, in cui si alternano eccelse composizioni a colpi di classe volti a ricercare il punto di vista, gloriandosi d’estetica attraverso una fotografia intensa e una colonna sonora frenetica. Attori in parte, da un ottimo Elio Germano fino al resto del cast, ma soprattutto ottima la direzione dei bambini, veri protagonisti di queste Favolacce che generano incubi. Per approfondire, qui la nostra recensione.

A cura di Tommaso Parapini

9) Il Lago delle Oche Selvatiche di Yi’nan Diao

il lago delle oche selvatiche, migliori film del 2020

Un neo-noir passato fin troppo in sordina che riesce ad unificare sotto (e grazie) al genere diversi stili di cinema. Il Lago delle Oche Selvatiche conferma l’abilità di Yi’nan Diao dietro la macchina da presa, un film che incarna tutte le contraddizioni possibili tanto da un lato contenutistico quanto in quello prettamente stilistico.

Un montaggio frenetico che raccorda e si contrappone ai lenti movimenti di macchina, raccontando la perenne fuga di Zhou in una Cina periferica divisa tra gang e poliziotti corrotti.

Il Lago delle Oche Selvatiche si abbandona a tutti i crismi classici del noir, compresa l’inevitabile femme fatale interpretata da una magistrale Gwei Lun-mei nei panni di Liu, una prostituta il cui ruolo ambiguo lascerà di stucco lo spettatore in continuazione.

Bastano pochi minuti per capire che Il Lago delle Oche Selvatiche non è un’opera come un’altra. La narrazione filmica viene brutalmente interrotta da una sequela di immagini tratte dai telegiornali che raccontano le ricerche di Zhou, mostrando a loro volta una Cina lontana dai riflettori, soggiogata dal degrado non solo fisico ma anche morale.

La taglia sulla testa di Zhou fa gola a molti, e poco importa che lo sfortunato protagonista voglia solo mettere in salvo la sua famiglia. Non un semplice noir nella sua accezione classica, anche perché Yi’nan Diao riesce a confezionare un film mescolando stili visivi del tutto diversi tra loro, eppure legati dal noir stesso.

Ammiccando al cinema di Wong Kar-wai, Yi’nan diventa anello di congiunzione tra oriente ed occidente, attingendo a piene mani, ma senza rinunciare al suo stile, allo sguardo di Refn nonché a quello della Nouvelle Vague, del Fino All’Ultimo Respiro di Godard. Un titolo decisamente meritevole di stare in questa classifica dei migliori film del 2020 e recuperabile fortunatamente su Amazon Prime Video. Se ve lo siete perso, non titubate e buttatevi per non perdere uno dei Migliori Film del 2020.

A cura di Lorenzo Pietroletti

8) I Miserabili di Ladj Ly

I miserabili, migliori film del 2020

I Miserabili, vincitore del Premio della Giuria al 72° Festival di Cannes, offre uno spaccato di una realtà densa di contraddizioni sociali. Pulsioni sopite che emergono violentemente nel film diretto da Ladj Ly fino ad esplodere.

L’arrivo a Parigi di Stephane Ruiz, in forze alla brigata anticrimine di Montfermeil, ci regala uno sguardo della banlieue, in cui vivono e lottano realtà, sociali ed etniche, differenti ma uguali nella loro condizione miserabili ai margini della città.

I colleghi di Stephane, Chris e Gwada, abusano dei propri poteri per opprimere gli abitanti del quartiere a cui sembra negata persino la speranza. Ma nella realtà degradata della periferia parigina il bene e il male sono concetti talmente labili da risultare indistinguibili. La violenza perpetrata da chi dovrebbe garantire la sicurezza di tutti conduce inesorabilmente all’esplosione di una rabbia collettiva sopita e frustrata.

Il film è permeato da un’atmosfera opprimente, in cui i personaggi, e gli spettatori con essi, soffocano nel puzzo della miseria e dell’abbandono. Ladj Ly racconta una dramma universale che sviscera e metta a nudo i problemi e le contraddizioni intrinseche di una realtà sociale marcia.

Le vessazioni quotidiane ai miserabili abitanti del quartiere sono interminabili e insopportabili, tanto da finire inesorabilmente con l’esplodere violentemente. Con I Miserabili Ladj Ly dà nuova voce ad una città da sempre scissa da forti tensioni sociali, riportando sullo schermo la rivolta di Parigi del 2005.

Quella rabbia ha però radici ancora più profonde che vanno a scavare nell’immortale omonimo racconto di Victor Hugo, con il quale il film di Ly condivide l’ambientazione, gli intenti e la retorica. È la storia degli oppressi, dei miserabili, dell’umanità. Mascherato dietro i fumi del genere poliziesco e del film d’azione, Ladj Ly mostra e denuncia un’aspra tensione che inevitabilmente deflagrerà in seno alla società. Un film potente che non poteva mancare nella nostra classifica dei Migliori Film del 2020.

A cura di Aurelio Fattorusso

7) Diamanti Grezzi di Bennie e Josh Safdie

Uncut Gems con Adam Sandler che non è stato candidato agli Oscar 2020, migliori film del 2020

 

Razionalità e astrazione, il paradosso che caratterizza la vita e perfettamente raccontato da due stili di cinema quasi diametralmente opposti. Con Diamanti Grezzi, i fratelli Safdie sfornano una perla cinematografica di rara fattura e bellezza, complice anche un Adam Sandler a dir poco perfetto nei panni di Howard, truffaldino gioielliere soggiogato dal suo modo di essere sempre sopra le righe.

Un uomo vittima di un sistema organizzato dal caos, perfettamente restituito dai promettenti registi con questo film sopra le righe dall’inizio alla fine. La vita di Howard scorre imperterrita dietro ad un opale ottenuto con il sangue e sottrattogli da Kevin Garnett, cestista estremamente scaramantico.

Sullo sfondo, un turbinio fatto di scommesse figlie di un’evidente ludopatia, debiti di gioco e mafiosi italo-americani che vogliono farla scontare al povero Howard. Moglie, amanti, una scazzottata con The Weeknd. Una costante frenesia che ingloba il protagonista e lo mastica, sputandolo via ad ogni evento che lo circonda.

Un dramma pregno di contaminazioni grottesche, raccontato con una perfetta sintesi del cinema americano delle due coste, quello di Scorsese e della nuova Hollywood e quello di Paul Thomas Anderson. Una sintesi che racconta come va il mondo, senza regole fisse e perfettamente organizzato dal caos, “un ordine che ancora deve essere decifrato”, per citare l’incipit di Enemy.

Diamanti Grezzi consacra i fratelli Safdie e il loro sguardo nell’olimpo dei cineasti contemporanei, grazie ad un film capace di tenere incollato allo schermo lo spettatore dall’inizio alla fine, facendogli respirare l’alienante aria newyorchese. Per approfondire, trovate qui la nostra recensione.

A cura di Lorenzo Pietroletti