Chiara Ferragni impersona la Madonna: denunciata dal Codacons [FOTO]

Chiara Ferragni
Chiara Ferragni in una scena del documentario da lei diretto, Unposted
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Secondo il Codacons, Chiara Ferragni ha compiuto un atto di blasfemia

Nella sua nuova provocazione su Instagram, Chiara Ferragni decide di impersonare nientemeno che la Madonna. Ma il Codacons non ci sta e scatta la denuncia. “La influencer si mette nei panni della Madonna per vendere prodotti e fare soldi, vergogna!” recita il comunicato ufficiale.

“Esposto a Papa Francesco, alla procura della Repubblica e al Ministro Franceschini per uso illecito di immagini religiose ed artistiche” recita la motivazione dell’esposto, scritta tutta in caps lock sul sito del Codacons. “Una grave mancanza di rispetto per i cristiani, per l’intero mondo religioso e per l’arte in genere”.

La figura utilizzata è quella di una Madonna con bambino dipinta da Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato (1609 – 1685). Nel post Chiara dice di aver lavorato all’immagine con Francesco Vezzoli per un’edizione di Vanity Fair da lui curata e dedicata “alle donne italiane e al loro potere”.

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Loved working with Francesco Vezzoli on this Vanity Fair issue curated by him about italian women and their power. You can read my interview by Simone Marchetti at the link in my stories 🙏🏻

Un post condiviso da Chiara Ferragni ✨ (@chiaraferragni) in data:

“Una grave mancanza di rispetto per i cristiani”

“Lo sfruttamento indegno della figura della Madonna che ha scatenato le proteste dell’intero mondo cristiano potrebbe […] per il Codacons realizzare fattispecie penalmente rilevanti per blasfemia e offesa al sentimento religioso” specifica il Codacons “Motivo per cui l’esposto viene inviato anche a Papa Francesco“.

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In quanto influencer e figura centrale della moda italiana, Chiara Ferragni aderisce in continuazione, ormai da anni, a provocazioni che possano mantenere l’attenzione posizionata su di lei. Solo di qualche tempo fa è quella, abbastanza controversa, del suo accostamento alla Venere di Botticelli agli Uffizi di Firenze.

La questione della blasfemia e di “sfruttamento indegno” di simboli religiosi è del resto sempre stata storicamente dibattuta. Si può capire come un gesto del genere possa non trovare il gradimento di determinati ambienti. E speriamo che non dedicano di dare un’occhiata di troppo a cosa combina Achille Lauro.

Fonte: Il Messaggero

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