Incubus: nuova versione post lockdown del brano Agoraphobia

Incubus - Agoraphobia live
Incubus nel nuovo video di Agoraphobia
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Gli incubus tornano con una reinterpretazione del classico Agoraphobia che assume un nuovo significato dopo la chiusura da Covid-19.

“I wanna stay inside” cantavano gli Incubus nel loro grande classico Agoraphobia, pubblicato originariamente nell’album A Crow Left of the Murder… del 2004. Oggi il testo della canzone assume un significato tutto nuovo. L’emergenza sanitaria globale ha costretto una buona parte della popolazione mondiale a periodi di clausura forzata nelle proprie abitazioni.

Gli Incubus, band alternative metal guidata dal frontman e cantante Brandon Boyd, decidono di registrare una nuova versione live del singolo Agoraphobia. Alla luce della situazione contemporanea, il brano assume un’intensità e una forza comunicativa ancor maggiori dell’originale. La nuova versione del brano è un’interpretazione semplice e scarna, in pieno stile quarantena, che viene pubblicata insieme a un videoclip nel quale il frontman Brandon Boyd e il chitarrista Mike Einziger si esibiscono accompagnati dall’animazione in bianco e nero Mindscape di Jacques Drouin.

“I wanna stay inside, I wanna stay inside for good.”

Il brano originale, pubblicato nel 2004, arrivava in un mondo ferito e diviso da eventi catastrofici come l’11 settembre 2001. Oggi, Agoraphobia diventa simbolo del dolore e delle difficoltà che il coronavirus sta causando in tutto il pianeta. Lo stesso Boyd racconta come nasce l’idea di questa reinterpretazione acustica in un articolo pubblicato dalla rivista SPIN. Tra le notizie allarmanti dei telegiornali e il senso di disperazione e rassegnazione che si respirava nei giorni di quarantena, Boyd trova uno stimolo verso una reazione di cauto ottimismo e una ricerca di speranza, per fare in modo che l’unica risposta non sia solo “I wanna stay inside for good”.

Gli Incubus decidono così di raccontare l’agorafobia. La paura delle piazze e degli spazi aperti, interpretandola sotto la nuova lente della quarantena e della fobia collettiva. Non si tratta di un semplice incitamento allo “state a casa!”, ma di un’esibizione che con la sua forza emotiva riesce a trasmettere e trasformare in musica lo spirito collettivo di un momento storico imprevedibile e straordinario.

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“Io e Mike abbiamo registrato questa versione acustica un paio di settimane fa mentre eravamo in lockdown perché aveva uno strano e familiare nuovo significato per noi, in quanto era in atto una forzata agorafobia collettiva.”

Il cantante aggiunge poi una spiegazione per chi rischia di fraintendere il significato della canzone in questo difficile momento. Infatti, la band con questa nuova versione acustica non sta cercando di incoraggiare la paura del mondo esterno, ma vuole semplicemente cantare una canzone che oggi più che mai sembra racchiudere i sentimenti e gli stati d’animo della maggior parte della popolazione mondiale.

Video ufficiale della nuova versione di Agoraphobia degli Incubus, pubblicato sul canale YouTube incubusTV.

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