Fantasy Island, la Recensione del nuovo horror firmato Blumhouse

Fantasy Island uscirà nelle sale il 13 febbraio.

Fantasy Island
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Si potrebbe iniziare a parlare di Fantasy Island partendo da un’esclamazione volgare che Brax verso la fine del film. Un commento su questa isola, insieme ai suoi eventi, molto particolare che racchiude in sé anche un poco ragionato commento sul film. Ovviamente non sveleremo qual è il tipo di commento, tantomeno ci limiteremo a quello per descrivere il nuovo prodotto firmato Blumhouse.

Per chi non lo sapesse, Jason Blum è letteralmente il Re Mida dell’horror. Con pochissimo budget a disposizione, riesce sempre a creare discreti prodotti orrorifici d’intrattenimento, ora candidabili agli Oscar (Scappa – Get Out), ora saghe senza infamia e senza lode (The Purge), ora film da riporre nel dimenticatoio quanto prima. Fantasy Island appartiene proprio all’ultimo caso, sfortunatamente.

Sul finire degli anni Settanta, esisteva un programma per bambini chiamato Fantasilandia, in italiano. E ovviamente Fantasy Island in inglese. Sette stagioni, oltre centocinquanta episodi che vedevano il Signor Roarke protagonista e proprietario di quest’isola misteriosa dove i sogni diventano realtà.

Nel Fantasy Island firmato Blumhouse, ci troviamo sullo stesso piano ma con un’altra chiave di lettura, quella horror ovviamente. Dopo il recente Obbligo o Verità, alla regia troviamo Jeff Wadlow, già regista di Kick Ass 2, che collabora anche alla sceneggiatura rivisitata della serie menzionata.

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Fantasy Island, il cast

Sei giovani vengono invitati nel lussuoso albergo dell’isola per testare cos’è Fantasy Island. Michael Peña, nei candidi panni di lino di Mr. Roarke, introduce sin da subito il potenziale magico dell’isola. Un posto che riesce a rendere ogni sogno realtà fino alla sua naturale conclusione. Quest’ultima postilla va tenuta bene in mente dal momento che, come Newton insegna, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.

Chi chiede di volere tutto dalla vita, potrebbe trovare qualche invidioso che vorrebbe sottrargli tutto. Chi vuole vendicarsi della compagna bulla del liceo, potrebbe vederla morta da lì a breve, come accade a Maggie, la Lucy Hale vista in Pretty Little Liars. In altre parole, fate attenzione a ciò che desiderate perché potrebbe avverarsi. Come nel caso di Fantasy Island. E se tutti desiderano cose banali, ci pensa Elena, la Maggie Q della serie Divergent, a dare il tocco di drama apparentemente inutile ma che racchiude in sé il motivo per cui sono lì.

Per gran parte di Fantasy Island, assistiamo ad una serie di cliché canonici dell’horror convenzionale, che hanno il problema di essere gestiti nel peggiore dei modi. Difficile trovare una sequenza che faccia effettivamente sobbalzare dalla poltrona. Anche quando la tensione viene costruita ed è pronta ad esplodere c’è sempre qualcosa che tronca l’orgasmo del salto di paura. Ora per un improbabile piano americano con annesso gioco di specchi, ora per un momento fin troppo scontato.

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Fantasy Island, il cast

Difficile anche pensare che l’effettivo intento di Fantasy Island sia quello di voler spaventare sfruttando i canoni convenzionali. Ad ogni singolo ospite dell’isola, al quale è garantito l’esaudimento di una fantasia, corrisponde un genere cinematografico. Ne troviamo infatti ben sei diversi, gestiti anche peggio rispetto a quello dell’intero film, l’horror. Azione, commedia, dramma.

In un continuo mescolarsi grazie al montaggio alternato, il risultato è quello di creare fin troppa confusione stilistica, arrivando a toccare il nulla. Ed è proprio questo il problema di Fantasy Island, ossia la volontà di riunire a sé più generi per piegarli all’horror. Un nobile tentativo dalla riuscita maldestra, dove nemmeno il doppio colpo di scena riesce a salvare una situazione fin troppo carica di molti buoni sentimenti e pochissima paura.

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