Disney licenzia James Gunn per dei tweet black humor: addio Guardiani della Galassia 3

Licenziato licenziato dalla Disney a causa di alcuni vecchi tweet che ironizzavano su argomenti come pedofilia, AIDS e olocausto.

James Gunn
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Il celebre regista non sarà più alla guida della saga.

James Gunn licenziato dalla Disney. Questa volta è proprio il regista di Guardiani della Galassia a essere colpito da un vero e proprio fulmine a ciel sereno. La scintilla che ha scatenato le ire della Disney sembra arrivare dal passato di Gunn.

Sono stati riesumati alcuni suoi vecchi Tweet ritenuti offensivi e oltraggiosi.

Sembra infatti che tra gli argomenti tweettati in modo ironico vi fossero pedofilia, AIDS e satira a sfondo razziale. Alan Horn, presidente della Disney, ha giudicato la vicenda imperdonabile, lasciando questa dichiarazione:

L’offensiva attitudine e le affermazioni scoperte sulla pagina Twitter di James sono indifendibili e non allineate ai valori della nostra compagnia, per cui abbiamo interrotto i nostri rapporti lavorativi con lui.james gunn licenziato

Gunn ha deciso quindi di rilasciare alcuni tweet in risposta alle accuse mosse dalla Disney e da alcuni attivisti conservatori. In 5 punti afferma di non rinnegare il suo passato e che tutti conoscevano il suo modo di fare ironia anche prima del suo approdo in Disney. Alla base di tutto ciò crede che questo trattamento sia dovuto alle sue critiche verso Trump.

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QUI LA REPLICA DI JAMES GUNN!

Come vi avevamo comunicato, lo stesso James Gunn aveva confermato l’uscita di Guardiani della Galassia Vol.3 per il 2020.

Costretto a salutare il progetto James Gunn dovrà consegnare le redini del progetto in mano ad un altro regista, uno meno problematico per gli standar Disney. Nel frattempo un noto supporter di Trump ha raccolto i tweet di Gunn incriminati. Battute legate ad un black humor molto spinto e controverso.

La compagnia, soprattutto viste le battute legate alla pedofilia, ha preferito non correre rischi. Se agli stand up comedian questo tipo di umorismo viene concesso, non sembra toccare lo stesso privilegio ad un regista di film Disney.

 

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