Tutti i film di Fincher dal peggiore al migliore secondo la Scimmia

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8) Il curioso caso di Benjamin Button (2008)

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Tratta dall’omonimo racconto breve di Francis Scott Fitzgerald, Il curioso caso di Benjamin Button è una pellicola del 2008 interpretata da Brad Pitt e da Cate Blanchett. Intenso ed emozionante, il film è stato nominato per ben tredici premi Oscar, riuscendo a vincerne tre, per la miglior scenografia, per il miglior trucco e per i migliori effetti speciali.

Il curioso caso di Benjamin Button narra l’intensa vita del protagonista Benjamin, ripercorrendo le principali tappe della sua esistenza, dalla nascita a New Orleans nel 1918 alla morte. Nato con una patologia sconosciuta, che lo rende molto più simile a un anziano che a un bambino, Benjamin sarà il centro di un vero e proprio miracolo, che lo vede ringiovanire anziché invecchiare.

Tornato a collaborare con Brad Pitt (dopo Seven e Fight Club), David Fincher dà vita a un’opera monumentale, per alcuni prolissa, ma sempre coerente. La sceneggiatura riesce nell’intento di appassionare lo spettatore, proiettandolo all’interno di una situazione surreale, ma incredibilmente vera. Il film è segnato da un esordio drammatico e da una conclusione altrettanto drammatica, che nel frattempo vede la configurazione di un profilo fisico e psicologico di Benjamin sempre più chiaro ed esaustivo.

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La sceneggiatura del film crea continue successioni di speranza e di sconforto, mantenendo lo spettatore sospeso, nonostante non vi sia un vero e proprio punto d’arrivo, se non quello che ci conduce verso l’infanzia di Benjamin. Il ritmo della narrazione è anch’esso variabile come le emozioni che suscita: celebre è la sequenza, nella quale il protagonista dimostra come ogni uomo si trovi diretto su un precipizio a sua insaputa.

Brad Pitt recita in maniera emozionante sia nei dialoghi con la partner Cate Blanchett che nei monologhi, che spingono a riflettere sulla caducità della vita, sul raggiungimento della felicità e sul concetto di tempo. I veri punti forti de Il curioso caso di Benjamin Button non sono, tuttavia, le performance degli attori, bensì gli straordinari trucchi e i costumi, che ricreano in modo impeccabile un’epoca che gli americani ricordano con nostalgia.

(a cura di Clarissa Cusimano)