“Penso che il valore dell’arte non stia in quanto costa e in quanto poco impegno richiede” dice Guillermo del Toro, avversando l’utilizzo della I.A. nel cinema e come “scorciatoia” per produrre opere creative in fretta e tagliando i costi
Parla Guillermo del Toro, affrontando in una nuova intervista l’argomento attualissimo dell’ascesa della I.A. nel campo dell’arte e dello spettacolo: “Ho visto la dimostrazione di una I.A. e ho pensato oh, questo è quello che la gente pensa che l’animazione sia, fornire prompt e il computer lo fa. Ma la I.A. ha dimostrato che può realizzare dei semi-affascinanti… screensaver. Questo è quanto, essenzialmente”
“Penso che il valore dell’arte non stia in quanto costa e in quanto poco impegno richiede; sta in quanto rischieresti per essere in sua presenza. Cosa faresti per trovarti in presenza della Notte Stellata [di Van Gogh] al Museo d’Orsay? Andresti a Parigi? Sì. Staresti in fila per tre ore? Sì. E poi avresti cinque minuti per venirne commosso in maniera monumentale”.







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