Parla Kevin O’Leary
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Non è ancora uscito nelle sale, ma Marty Supreme è già uno dei film più chiacchierati dell’anno. Tra video surreali, dichiarazioni curiose e polemiche sull’uso dell’intelligenza artificiale nel cinema, il nuovo progetto che vede protagonisti Timothée Chalamet, Gwyneth Paltrow e Kevin O’Leary sta attirando l’attenzione del pubblico ben oltre il grande schermo.
Il presunto favorito agli Oscar, Timothée Chalamet, ha recentemente pubblicato sui social un video decisamente insolito: alcune figure con la testa di zucca giocano a ping-pong mentre in sottofondo risuona la canzone I am the clit commander. A questo si aggiunge la sua ironica accettazione del premio White Boy of the Year durante un podcast, un gesto che ha scatenato reazioni contrastanti online.
Nel frattempo, Gwyneth Paltrow continua a far parlare di sé per le sue dichiarazioni sulle scene di sesso del film, definite “appetibili”, e per aver descritto i baci con Chalamet come “una coreografia della lingua”. L’attrice ha anche ammesso di non avere idea di chi fosse Chalamet prima di lavorare con lui in Marty Supreme.
A infiammare ulteriormente il dibattito ci ha pensato Kevin O’Leary, che nel film interpreta il marito di Paltrow. L’imprenditore e investitore, diventato attore, ha criticato duramente la produzione per aver speso milioni di dollari in comparse umane, sostenendo che la stessa cifra avrebbe potuto essere ridotta drasticamente utilizzando controfigure generate dall’intelligenza artificiale.
Quasi ogni scena aveva fino a 150 comparse – ha spiegato Kevin O’Leary in un’intervista a World of Travel. Queste persone dovevano rimanere sveglie per 18 ore, completamente vestite, muovendosi sullo sfondo – nemmeno sempre visibili in camera – e questo è costato milioni di dollari
Secondo Kevin O’Leary, questa spesa sarebbe ormai obsoleta:
L’intelligenza artificiale può facilmente creare personaggi di sfondo realistici. Perché non si possono semplicemente usare agenti di intelligenza artificiale al loro posto? Non sono gli attori principali; sono presenti solo visivamente. Lo stesso regista, invece di spendere 90 milioni di dollari, avrebbe potuto spenderne 35 e realizzare due film
L’attore ha poi citato l’esempio dell’artista digitale Tilly Norwell, sostenendo che:
Tilly Norwell è un’attrice che ha fatto irruzione sulla scena: è un’intelligenza artificiale al 100%. Non esiste, ma è una grande attrice. Può recitare a qualsiasi età, non ha bisogno di mangiare e lavora 24 ore al giorno. Il sindacato sta impazzendo. Direi che, per amore dell’arte, bisognerebbe consentirlo in certi casi, e le comparse sono un ottimo esempio. Non si nota la differenza. Basta metterci 100 Tilly Norwell e il gioco è fatto
Che ne pensate?