Robert De Niro torna a far parlare di sé per le sue dure dichiarazioni contro Donald Trump. Dopo le proteste nazionali del movimento No Kings, che sabato 18 ottobre hanno coinvolto milioni di cittadini in tutti gli Stati Uniti, De Niro ha rilasciato un’intervista a MSNBC in cui ha esortato il Paese a non abbassare la guardia.
Secondo l’attore, “il Paese deve mostrare molta più resistenza, perché è l’unica cosa che i politici riconosceranno”. De Niro ha aggiunto che è necessario far sì che i legislatori “abbiano più paura dell’ira del popolo che dell’ira di Trump”.
Non possiamo mollare – ha ribadito l’attore. Non possiamo mollare con lui perché non lascerà la Casa Bianca. Non vuole lasciare la Casa Bianca. Chiunque pensi che farà questo o quello si sta solo illudendo
De Niro ha poi puntato il dito contro il Partito Repubblicano:
I repubblicani lo sanno, ma lo accettano. È una classica situazione di bullismo. Non c’è altro modo per affrontare un bullo: bisogna reagire, combattere e farlo retrocedere. È l’unico modo in cui funzionerà
Secondo MSNBC, alle manifestazioni No Kings del 18 ottobre avrebbero partecipato quasi 7 milioni di persone in tutto il Paese. Le proteste hanno messo al centro temi come la dura repressione dell’immigrazione da parte dell’ICE, la presenza della Guardia Nazionale nelle principali città e i tagli ai programmi federali.
Il movimento No Kings, nato a giugno, prende il nome da uno slogan ispirato alla Rivoluzione americana e si oppone a quella che molti considerano una deriva autoritaria dell’amministrazione Trump.
Robert De Niro è tra i volti più noti di Hollywood ad aver espresso sostegno al movimento. Il 9 ottobre è apparso in un video sull’account TikTok del gruppo di attivisti politici Indivisible, per incoraggiare gli americani a partecipare alle proteste.
La prima protesta No Kings risale a 250 anni fa – ha ricordato De Niro. Gli americani decisero di non voler vivere sotto il dominio di Re Giorgio III. Dichiararono la loro indipendenza e combatterono una sanguinosa guerra per la democrazia. Da allora abbiamo avuto due secoli e mezzo di democrazia, spesso impegnativa, a volte caotica, sempre essenziale
Ora abbiamo un aspirante re che vuole portarci via tutto: Re Donald I. Fanculo. Ci stiamo ribellando di nuovo, questa volta alzando la voce in modo non violento per dichiarare: niente re