Parla Daniel Day-Lewis
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Il tre volte premio Oscar Daniel Day-Lewis è riapparso pubblicamente al BFI Southbank di Londra per un’intervista con il critico cinematografico Mark Kermode, durante la quale ha ripercorso la sua straordinaria carriera. L’attore britannico, vincitore dell’Oscar per Il mio piede sinistro, Il petroliere e Lincoln, ha parlato con la sua consueta sincerità, soffermandosi in particolare sul film che nel 1990 gli valse la sua prima statuetta.
“Il mio piede sinistro”: un capolavoro che oggi sarebbe “impossibile”
In Il mio piede sinistro, Daniel Day-Lewis ha interpretato lo scrittore irlandese Christy Brown, nato con una paralisi cerebrale e in grado di controllare solo il piede sinistro. Il film è considerato una delle più grandi prove d’attore della storia del cinema, un esempio di trasformazione fisica ed emotiva senza precedenti. Tuttavia, come ha ammesso l’attore sul palco del BFI, “non sarei certamente in grado di fare quel film oggi”.
Già all’epoca, la cosa era discutibile – ha spiegato Day-Lewis, raccontando di essersi preparato al ruolo con l’aiuto di persone disabili in una clinica di Dublino. Mi hanno fatto capire chiaramente che non pensavano che dovessi farlo. Ho risposto: ‘Capisco cosa state dicendo, ma penso che sia una storia importante e, a questo punto, potrebbe essere utilizzata se la facessi io’. Era una giustificazione piuttosto debole per fare qualcosa che volevo semplicemente fare.
L’immedesimazione totale di un attore leggendario
La performance di Day-Lewis rimane una delle più straordinarie del cinema moderno. Fedele al suo approccio “method”, l’attore ha vissuto sul set come Christy Brown: la troupe doveva imboccarlo e trasportarlo tra una ripresa e l’altra. Anche fuori dal set, Day-Lewis si spostava su una sedia a rotelle e rimaneva nel personaggio, per calarsi completamente nelle condizioni fisiche e psicologiche del protagonista.
Anche Sean Penn ha espresso una riflessione simile in un’intervista al New York Times, parlando del film Milk, che gli valse l’Oscar per l’interpretazione del politico e attivista Harvey Milk. “Milk è stata l’ultima volta che mi sono divertito su un set cinematografico”, ha dichiarato. “Non potrebbe accadere in un momento come questo. È un’epoca di enorme smisurazione. È una politica timida e ingenua nei confronti dell’immaginazione umana.”
Che ne pensate?