7 Serial Kill*r che vorremmo vedere nelle prossime stagioni di Mostro [LISTA]

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Dopo Jeffrey Dahmer, i Menendez e Ed Gein, ci sono ancora tanti efferati assassini le cui storie potrebbero venire raccontate in Mostro, la serie Netflix. Eccone sette che secondo andrebbero trattati assolutamente

In Mostro, la serie Netflix di grande successo di Ryan Murphy, vengono trattate le storie di alcuni dei più celebri e inquietanti serial killer di sempre. Nelle prime tre stagioni abbiamo visto la vita e i delitti di Jeffrey Dahmer, dei fratelli Menendez e di Ed Gein, mentre nella quarta vedremo quelli di Lizzie Borden, che sarà interpretata da Ella Beatty.

Tuttavia, ci sono molti altri celebri assassini e serial killer che meriterebbero un approfondimento, se non altro per indagare sugli abissi di disumanità da loro esplorati: una necessità che al giorno d’oggi pare più che mai urgente. Ecco quindi sette nomi “eccellenti” nella storia del crimine che, secondo noi, dovrebbero avere una stagione di Mostro dedicata per ciascuno.

1. Ted Bundy

Ted Bundy rapì, violentò e uccise diverse donne durante la seconda metà degli anni ’70, offrendo loro passaggi in auto e poi espletando i suoi crimini in segreto, per poi spesso anche tornare sul cadavere e darsi ad atti di necrofilia. Si è detto che Bundy traeva piacere da questi atti, ed è rimasto famoso anche perché la sua avvenenza e il suo carisma contrastavano con l’immagine del serial killer tipo: nessuno avrebbe sospettato di lui. Egli stesso si è descritto come: “Il figlio di puttana dal cuore più freddo che potrete incontrare”. Venne condannato a morte e morì sulla sedia elettrica nel 1989.

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Credits: Netflix

2. Aileen Wuornos

Aileen Wuornos, morta nel 2002, era una prostituta che tra il 1989 e il 1990 ha ucciso e derubato in Florida sette dei suoi “clienti”, asserendo sempre di essersi difesa da tentativi di stupro. Wuornos raccontò diverse storie contraddittorie sugli omicidi, e nel 1993, dopo essere stata arrestata e processata, ricevette ben sei condanne a morte. La sentenza è stata eseguita con iniezione letale nell’ottobre del 2002. Pur ammettendo diversi degli omicidi, la Wuornos continuò fino alla fine ad incolpare la società per i crimini da lei commessi. Con le sue ultime parole, promise: “Tornerò”.

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Credits: Netflix

3. Ed Kemper

Ed Kemper uccise otto ragazze tra il 1972 e il 1973, principalmente studentesse universitarie che facevano l’autostop. In seguito perpetrò necrofilia, decapitazioni, smembramento e forse cannibalismo. A 15 anni aveva ucciso i suoi nonni e, quando venne arrestato nel 1973, fu lui stesso a chiedere la pena di morte. Ma in California la pena capitale è abolita dal 1972, per cui Kemper ricevette otto condanne a vita. Oggi è ancora vivo, ha 76 anni e al 2024 considerato ancora un individuo pericoloso. Dal carattere intelligente e amichevole, Kemper è sempre stato diretto sui suoi crimini, e ha sempre asserito di voler evitare che altri seguissero la strada che ha seguito lui.

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Credits: MUBI

4. John Wayne Gacy

Noto anche come il “killer clown”, perché partecipava alle feste vestito da clown, John Wayne Gacy attirava le sue vittime nella sua casa e le uccideva tutte soffocandole, a volte con una garrota. Ventisei corpi vennero trovati sepolti sotto la sua casa, e il totale delle persone da lui uccise negli anni ’70 sarebbe di 33 vittime. Gacy conduceva una vita apparentemente rispettabile, era benvoluto dal vicinato ed ebbe due mogli. Era di fatto omosessuale e le sue vittime erano giovani ragazzi che lui aveva condotto nel suo scantinato, dove poi mostrava loro “un trucco magico”. Giustiziato con iniezione letale nel 1994, si dice che le sue ultime parole a una guardia furono: “Baciami il culo”.

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Credits: Netflix

5. Dennis Rader

Dennis Rader era noto come il BTK Killer (“blind, torture, kill”) e uccideva le sue vittime spesso assalendole in casa loro, legandole e poi soffocandole. Tra il 1974 e il 1991 uccise almeno dieci persone, molte delle quali donne, e divenne famoso quando iniziò a spedire lettere alla polizia e alla stampa descrivendo i suoi crimini e di fatto sfidandoli a prenderlo. In effetti, nessuno ci riuscì fino al 2004, quando Rader tornò a spedire lettere che stavolta però portarono alla sua cattura. Oggi si trova in carcere, ha 80 anni e sta scontando dieci condanne a vita. Si pensa che le sue vittime siano di più di quelle che ha confessato, e il suo nome è stato legato a diversi altri casi irrisolti.

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Credits: Bo RADER/AFP via Getty Images/AFP via Getty Images

6. David Berkowitz

David Berkowitz, noto anche come Son of Sam, terrorizzò New York a metà anni ’70 aggirandosi per la città e uccidendo le sue vittime con una calibro 44, promettendo inoltre nelle lettere alla polizia ulteriori crimini. Quando venne arrestato, nel 1977, disse di aver obbedito agli ordini di un “demone” che si manifestava nella forma del cane nero dei vicini, Sam. In seguito, in prigione, ha detto di essere stato membro di un culto satanico e di aver perpetrato gli omicidi come uccisioni rituali. Oggi ha 72 anni e si trova in carcere, dove sta scontando otto condanne a vita. Nel 2002, scrisse in una lettera: “Onestamente, penso di meritarmi di restare in prigione per il resto della mia vita”.

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Credits: Netflix

7. Joel Rifkin

Joel Rifkin, colpevole di aver ucciso 17 donne tra il 1989 e il 1993, venne preso quando uccise una prostituta di nome Tiffany Bresciani, che era fidanzata col famoso musicista punk David Rubinstein, cantante della band Reagan Youth. In seguito alla morte della Bresciani, Rubinstein commise suicidio nel 1993. Un fatto eclatante che ha fatto entrare Rifkin nella storia della musica, anche se nella maniera più tragica. Arrestato in seguito alla segnalazione di Rubinstein – venne riconosciuto come uomo alla guida della macchina nel cui bagagliaio venne ritrovato il corpo della prostituta – ha oggi 66 anni e sta scontando otto condanne a vita.

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Credits: Fox

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