Sheen: “Il Cartello messicano pensava fossi uno spacciatore”

Charlie Sheen a 60 Minutes: dall’esclusione dal cartello messicano per l’uso eccessivo di cocaina al licenziamento da Due uomini e mezzo

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Parla Charlie Sheen

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Negli ultimi anni Charlie Sheen ha scelto di raccontarsi senza filtri, affrontando pubblicamente i momenti più bui della sua vita. In occasione del lancio del suo nuovo memoir The Book of Sheen e del documentario Netflix aka Charlie Sheen, l’attore ha rilasciato un’intervista all’edizione australiana di 60 Minutes, durante la quale ha condiviso aneddoti che hanno lasciato il pubblico – e la giornalista Amelia Adams – senza parole.

Durante la conversazione, Sheen ha ricordato l’eccesso estremo che ha caratterizzato il suo periodo di dipendenza, arrivando a dichiarare di essere stato addirittura escluso dal cartello messicano per la quantità di cocaina che consumava.

Il cartello ti ha tagliato fuori? – ha chiesto la giornalista.

Sì, lo hanno fatto – ha risposto Sheen senza esitazione.

L’attore ha poi aggiunto:

Non avevano mai visto nessuno raggiungere quel consumo, sai, e quindi le uniche altre persone a cui consegnavano quel consumo erano gli spacciatori, e pensavano che io spacciassi per un’attività secondaria

Il tema è diventato ancora più crudo quando Adams gli ha domandato se fosse vero che in una sola occasione avesse fumato “7 g di crack”.
Sheen ha replicato:

Beh, non ne abbiamo mai preso uno dal tubo e messo su una bilancia. Comunque, sì, quella era la quantità che è stata cucinata per ottenere quella forma

Le origini della dipendenza

Nel suo libro l’ex protagonista di Due uomini e mezzo racconta l’inizio del rapporto con le sostanze stupefacenti: la marijuana a soli 11 anni, la cocaina in adolescenza e, nel 1992, il primo contatto con il crack, droga di cui si dichiarò subito dipendente.

Il problema principale con questa droga, per me, era quanto fosse astuta. Passavo la giornata a maneggiare un sacco di cose diverse dalla cocaina, e un attimo dopo mi ritrovavo catapultato in un’ossessione sfrenata per far entrare quella droga nel mio flusso sanguigno

Le conseguenze sulla carriera

L’abuso di sostanze ha avuto ripercussioni devastanti anche sul fronte professionale. Nel 2011 Charlie Sheenvenne allontanato da Due uomini e mezzo, dopo mesi di assenze e comportamenti erratici successivi al divorzio dalla terza moglie Brooke Mueller.
Lo stesso attore ha riconosciuto:

La mia separazione da Mueller mi ha lasciato intorpidito, sia nello spirito che per la quantità di alcol e droga con cui mi sono inondato il cervello per placare le frustrazioni debilitanti. È stato il momento critico che mi ha impedito di presentarmi e svolgere il mio lavoro con la dovuta concentrazione e costanza, e di conseguenza, ‘Due e mezzo’ si è fermato bruscamente con otto episodi ancora in programma.

In quel periodo turbolento Charlie Sheen arrivò perfino a insultare pubblicamente il creatore della serie, Chuck Lorre, definendolo “un piccolo verme contaminato”.

Una nuova fase di vita

Oggi, a 60 anni, Charlie Sheen racconta la sua storia da un punto di vista diverso: quello di un uomo sobrio. Ha smesso di assumere droghe già da tempo e ha abbandonato l’alcol nel 2017. La sua nuova apertura pubblica sembra essere parte di un percorso di riscatto e di riflessione su un passato che non vuole più nascondere.

Che ne pensate?