Grignani diffida la Pausini per La mia storia tra le dita

Gianluca Grignani porta Laura Pausini in tribunale per le modifiche al testo di La mia storia tra le dita.

gianluca grignani, laura Pausini
Credits: Instagram
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La querelle tra Gianluca Grignani e Laura Pausini va avanti

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La musica dovrebbe unire, ma questa volta sembra aver creato un profondo solco tra due grandi nomi della scena italiana. Gianluca Grignani ha infatti deciso di rivolgersi alla magistratura per difendere quello che considera un pezzo fondamentale della propria carriera: La mia storia tra le dita. Il brano, diventato un classico degli anni ’90, è stato recentemente reinterpretato da Laura Pausini in diverse lingue, ma secondo l’autore le modifiche apportate avrebbero cambiato il senso originario della canzone.

In un comunicato ufficiale, si legge la ferma intenzione di agire per vie legali:

Gli autori Gianluca Grignani e Massimo Luca, preso atto dello stravolgimento operato sul testo originale della canzone e del conseguente capovolgimento di senso, hanno dato mandato all’Avv. Giorgio Tramacere di tutelare in ogni sede l’integrità della loro opera

Intervistato dal Messaggero, Gianluca Grignani ha espresso il proprio dispiacere per l’escalation della vicenda:

Vorrei che si sapesse che mi dispiace, ma sono stato costretto a farlo. Non sono un bellicoso, ma non avevo alternativa

Secondo il cantautore, le versioni in spagnolo, portoghese e francese della collega avrebbero snaturato l’essenza della canzone, rendendola quasi un brano con un messaggio opposto rispetto all’originale. La critica più forte riguarda una modifica testuale particolarmente significativa:

  • Versione originale: “E se davvero non vuoi dirmi che ho sbagliato, ricorda a volte un uomo va anche perdonato”
  • Versione di Pausini: “E se davvero non vuoi dirmi che hai sbagliato, ricorda a volte un uomo va anche perdonato”

Per Gianluca Grignani, questo piccolo cambiamento trasforma la frase da un’intima richiesta di perdono in una sorta di accusa verso l’altra persona. Inoltre, la cantante avrebbe aggiunto un verso finale – “Ok, te ne vai” – del tutto assente nel testo originale.

Il cantautore racconta anche di non essere mai stato informato preventivamente delle modifiche:

Laura non mi ha fatto ascoltare prima il brano. Così mi sono reso conto delle modifiche sul testo solamente grazie alle segnalazioni dei fan, quando la canzone è uscita. Mi sono preso del tempo per riflettere. E quando ho realizzato che la parte semantica è stata stravolta a tal punto che la canzone stessa ha perso il suo significato, ho capito che non potevo restare in silenzio

Dall’altra parte, lo staff di Laura Pausini respinge le accuse e ribadisce la piena regolarità dell’operazione:

Le autorizzazioni ci sono tutte. Questa storia inizia a essere ridicola

Che ne pensate?