Venezia 82: appello per escludere Gal Gadot dalla Mostra

Venice4Palestine chiede alla Biennale di Venezia di ritirare l’invito a Gal Gadot e Gerard Butler per il loro sostegno alla politica israeliana.

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La Mostra del Cinema di Venezia scatena la polemica prima ancora di iniziare

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A pochi giorni dall’inizio dell’82esima Mostra del Cinema di Venezia, il dibattito internazionale si accende ben oltre i confini dell’arte cinematografica. Un’ondata di prese di posizione politiche arriva dal collettivo Venice4Palestine — rete spontanea di registi, attori, produttori, giornalisti e tecnici — che chiede alla Biennale un gesto chiaro a favore della causa palestinese: ritirare l’invito alle star Gal Gadot e Gerard Butler, noti sostenitori della politica israeliana.

Il movimento, nato solo da pochi giorni, ha pubblicato una lettera aperta rivolta non solo alla direzione della Mostra di Venezia, ma anche alle sezioni autonome come le Giornate degli Autori e la Settimana Internazionale della Critica. Il testo, che denuncia senza mezzi termini le violenze subite dal popolo palestinese, invoca una presa di posizione inequivocabile:

Fermate gli orologi, spegnete le stelle. Il peso è troppo grande per continuare a vivere come prima. Da quasi due anni, immagini di inequivocabile chiarezza ci giungono dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania. Increduli e impotenti, continuiamo ad assistere al tormento di un genocidio perpetrato in diretta dallo Stato di Israele in Palestina. Nessuno potrà mai dire, ‘Non potevo saperlo, non potevo immaginare, non potevo credere’.

Mentre le sezioni indipendenti della Mostra hanno risposto positivamente, la Biennale di Venezia ha mantenuto una posizione definita dai firmatari “timida”, evitando di entrare nel merito delle accuse contenute nella lettera. Questa scelta ha spinto il gruppo ad intensificare la propria azione pubblica.

In pochi giorni le adesioni hanno superato quota 1500: tra i nuovi firmatari figurano grandi nomi come Marco Bellocchio, Matteo Garrone, Anna Foglietta, Alba Rohrwacher, Carlo Verdone e Ken Loach, che si uniscono ad Abel Ferrara, alla regista francese Audrey Diwan e ai fratelli palestinesi Arab e Tarzan Nasser, freschi vincitori del premio alla regia nella sezione Un Certain Regard di Cannes 2025 con Once Upon a Time in Gaza. Il comunicato del collettivo sottolinea la portata trasversale del movimento:

Le adesioni alla nostra lettera aperta hanno superato quota 1500 firme in pochissimi giorni: circoli del cinema, festival, sigle di categoria, sindacati, associazioni culturali oltre a registə, interpreti, sceneggiatorə e tutte le maestranze dei vari comparti del cinema, dell’arte, della cultura, della formazione e dell’informazione. Una parte sostanziale e trasversale del nostro settore.

Se sono bastate poche ore per radunarsi così in tantә, vuol dire che finalmente il cinema italiano ha scelto di stare dalla parte del popolo palestinese – aggredito e massacrato da decenni – e non riconosce più lo spazio per le mezze parole e l’equidistanza.

L’obiettivo dichiarato del collettivo è ottenere una risposta ferma dalla Biennale di Venezia: il ritiro dell’invito a Gal Gadot e Gerard Butler, che dovrebbero presenziare al Lido per promuovere In the Hand of Dante di Julian Schnabel, in programma Fuori Concorso. Venice4Palestine propone inoltre che il tappeto rosso venga aperto a una delegazione che sfili con la bandiera palestinese:

Chiediamo che venga ritirato l’invito a partecipare alla Mostra a Gerard Butler, Gal Gadot e a qualunque artista e celebrità che sostenga pubblicamente e attivamente il genocidio. E che invece quello spazio venga messo a disposizione di una nostra delegazione che sfili sul red carpet con la bandiera palestinese.

Che ne pensate?