Amanda Lear contro HBO: bufera sul documentario Enigma

Amanda Lear accusa HBO: nel documentario Enigma la cantante si dice vittima di “transvestigation” e annuncia azioni legali.

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Amanda Lear furiosa con HBO

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Amanda Lear, icona della musica e della televisione europea dagli anni Settanta, è pronta a sfidare HBO dopo l’uscita del documentario Enigma, trasmesso a fine giugno negli Stati Uniti. L’artista, oggi ottantacinquenne, denuncia un ritratto che considera fuorviante e offensivo, accusando la rete americana di aver violato gli accordi e di averla esposta a un’“indagine sul genere” che lei stessa definisce «vergognosa».

Enigma, diretto dalla regista trans Zackary Drucker, racconta in parallelo le vite di Amanda Lear e della modella britannica April Ashley, figura storica della comunità LGBTQ+ scomparsa nel 2021. Entrambe iniziarono la carriera negli anni Sessanta al Carrousel di Parigi, celebre cabaret in cui si esibivano artiste trans.

Nel documentario Amanda Lear viene presentata come donna trans, con riferimenti espliciti a un presunto nome anagrafico maschile, “Alain Tap”, e a una presunta operazione di riassegnazione del sesso avvenuta a Casablanca. Sono mostrati vecchi documenti e immagini che, secondo la cantante, scaverebbero nella sua vita privata contro la sua volontà.

La diretta interessata ha espresso tutta la sua rabbia in un’intervista a Il Messaggero:

Il contratto con i produttori della Hbo escludeva certi temi – sostiene. I miei avvocati hanno mandato una diffida, ma quelli se ne sono fregati. In America fare una causa è un incubo. Anche Brigitte Macron è stata accusata di essere una trans nella serie di Candace Owens (il riferimento è a Becoming Brigitte su YouTube, ndr) ma non è riuscita a bloccarla

Amanda Lear ha anche inviato una lettera al Washington Post, in cui definisce il documentario «un patetico pezzo di spazzatura». Ribadisce inoltre di essere vittima di “transvestigation”, la pratica di insinuare che personaggi pubblici nascondano la propria identità di genere:

È un vergognoso tentativo di outing, ma non intacca la mia carriera. Fra poco tutti si dimenticheranno questo filmetto osceno

Drucker, dal canto suo, descrive Enigma come un atto di omaggio:

Volevo sapere chi fosse veramente questa mia icona, perché c’è sempre un’ombra di dubbio – ha dichiarato sempre al Washington Post. Secondo HBO, inoltre, l’accordo firmato da Lear non poneva restrizioni sugli argomenti trattati e l’emittente afferma di non aver mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale di diffida.

Amanda Lear, francese naturalizzata britannica, nata nel 1939, ha costruito gran parte della sua carriera sulla capacità di giocare con l’ambiguità: voce profonda, battute maliziose, interviste dove ironizzava sulle domande più indiscrete. Celebre il filmato in cui Gianni Boncompagni le chiede se sia un uomo e lei risponde: «Ma Gianni!». O l’apparizione televisiva da Mara Venier, dove raccontava di essersi dichiarata trans “solo per attirare l’attenzione e farsi pubblicità”.

Che ne pensate?