Il nuovo adattamento di Cime tempestose firmato da Emerald Fennell ha debuttato con la sua prima proiezione di prova a Dallas, sollevando reazioni fortemente contrastanti tra il pubblico. L’attesa per il film era già alta, soprattutto dopo il successo di Una donna promettente e Saltburn, ma ora la curiosità cresce attorno a questa rivisitazione radicale del celebre romanzo di Emily Brontë.
Secondo le prime impressioni raccolte in sala, Fennell ha optato per una lettura audace e spiazzante, molto lontana dalle trasposizioni più tradizionali del testo. L’approccio è stato definito da alcuni spettatori come “aggressivamente provocatorio” e caratterizzato da “un tono abrasivo”. Il film sembra abbracciare pienamente lo stile ormai riconoscibile della regista: una depravazione stilizzata e volutamente scioccante, lontana da ogni idealizzazione romantica.
Il risultato è un Cime tempestose ipersessualizzato e provocatorio, forse il più insolito mai realizzato. La pellicola si apre con una scena disturbante: un’impiccagione pubblica che degenera in una sequenza grottesca e surreale, culminando nell’eiaculazione del condannato durante l’esecuzione, evento che scatena la folla in una sorta di frenesia orgiastica. Una suora arriva persino ad accarezzare l’erezione visibile del cadavere.
Nel corso del film, l’immaginario spinge ancora oltre: una donna viene legata alle redini di un cavallo per un incontro dai toni BDSM, mentre abbondano le scene di masturbazione, girate nello stile ormai distintivo di Fennell – intimo, clinico, volutamente sgradevole. La regia indugia su texture sensoriali e disturbanti: tuorli d’uovo che scorrono tra le dita, impasti lavorati con aggressività silenziosa, una lumaca che scivola lentamente su un vetro.
Margot Robbie e Jacob Elordi, protagonisti del film, offrono interpretazioni intense e fisicamente coinvolte, supportate da un’evidente alchimia. Tuttavia, secondo un partecipante alla proiezione, “i personaggi che interpretano sono così freddi e antipatici che nemmeno una recitazione di alto livello riesce a creare un punto di contatto”. Una riflessione inevitabile a questo punto: non è forse proprio questo ciò che Brontë intendeva?
L’adattamento, pur discostandosi in modo marcato dal materiale originale, sembra svilupparsi fedelmente all’estetica e alla visione personale di Fennell, che reinterpreta il classico attraverso una lente sempre più polarizzante. Il risultato è una versione che potrebbe dividere il pubblico, ma che certamente non lascia indifferenti.
Cime tempestose, pubblicato nel 1847, è una delle storie d’amore più oscure e tormentate mai scritte. Racconta l’amore dannato tra l’orfano Heathcliff e Catherine Earnshaw, un legame tossico che alimenta una spirale di vendetta, sofferenza e ascesa sociale.
Nel corso del tempo sono stati realizzati quattro adattamenti cinematografici principali del romanzo: nel 1939, 1970, 1992 e 2011. Tra questi, il più amato da alcuni appassionati resta quello del 1970 con Timothy Dalton, anche se non si può dire che esista una versione cinematografica definitiva dell’opera di Brontë.
Emerald Fennell ha davvero “decifrato il codice” per realizzare un Cime tempestose all’altezza delle aspettative moderne? È presto per dirlo. Ma ciò che emerge chiaramente è che questo adattamento porta con sé un’energia nuova, inaspettata e coraggiosa, capace di rimettere in discussione il concetto stesso di fedeltà letteraria.
La Warner Bros ha fissato l’uscita ufficiale di Cime tempestose per il 14 febbraio 2026, in occasione di San Valentino. Un’uscita volutamente provocatoria per un film che, a quanto pare, ha tutta l’intenzione di infrangere le regole del romanticismo classico.