Federico Lucia, meglio conosciuto come Fedez, è da tempo molto più di un semplice artista musicale. Il suo nome è legato a un ecosistema imprenditoriale ben strutturato che va oltre le hit in classifica e i palchi dei concerti. In un’intervista rilasciata a Forbes Leader, il rapper ha raccontato il percorso che lo ha portato a costruire un vero e proprio impero economico. Un viaggio segnato da scelte controcorrente, visibilità mediatica costante e una strategia chiara: affrancarsi economicamente dalla musica.
Non ho mai avuto un estremo attaccamento al denaro, da diversi anni la prerogativa fondamentale di tutti i miei progetti sono l’adrenalina e lo stimolo creativo che mi possono dare, non il denaro – ha dichiarato Fedez
Il rapper ha confermato che il patrimonio familiare oggi supera i 20 milioni di euro, un risultato costruito nel tempo anche attraverso la holding Zedef, cuore finanziario delle sue attività.
Ha una consistenza patrimoniale complessiva che supera i 20 milioni di euro – ha spiegato, sottolineando come anche dopo momenti di crisi mediatica, la solidità del gruppo sia rimasta intatta. La Zedef, infatti, controlla le principali società legate al brand Fedez, rappresentando il pilastro della sua indipendenza economica.
Una dichiarazione fatta nel 2020 durante un’udienza in cui si definiva “nullatenente” aveva suscitato diverse polemiche, alle quali oggi replica:
Mi domando ancora come la registrazione di una mia udienza sia finita online, al netto di ciò mi si chiedeva che immobili avessi intestato e quindi ho detto così di impeto: sono nullatenente, semplicemente perché tutto fa parte della holding familiare
Nel corso dell’intervista, Fedez ha anche riflettuto sul prezzo della notorietà, evidenziando il doppio volto dell’esposizione pubblica:
Esser esposto, come in tutte le cose, mi ha avvantaggiato da un lato e svantaggiato – dice Fedez. Scivoloni non sono mancati. Ci si dimentica che l’invisibilità è un super potere, la sovraesposizione no, ma bisogna essere in grado di cavalcarla e può essere una virtù. Con le imprese faccio meno lo spavaldo, devono parlare i risultati. Prima di fare grandi proclami bisogna aspettare
Uno degli aspetti più interessanti emersi è la volontà di separare nettamente il lato creativo da quello imprenditoriale, puntando su un’autonomia totale rispetto al mondo discografico:
Ho puntato a diventare indipendente dal punto di vista economico rispetto alla musica e non far sì che le mie economie dipendessero dalla musica. Questo mi dà una totale indipendenza rispetto alla scrittura di canzoni e progetti musicali. Il mio lobo artista vive di molte più sofferenze, è molto più combattuto rispetto al lato imprenditoriale