Credits: Oregon/PA, Igor Kostin/Laski Diffusion/Getty Images
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La straordinaria scoperta fatta su alcuni vermi raccolti nelle vicinanze di Chernobyl ha lasciato gli scienziati di sasso
Degli studi effettuati su alcuni vermi raccolti nelle vicinanze della centrale nucleare di Chernobyl hanno rivelato una verità sconcertante. Sono passati quasi 40 anni dall’esplosione del reattore nucleare che ha creato un disastro di proporzioni bibliche e ha reso inabitabile la zona attorno alla centrale, con grave rischio per gli umani e la fauna nei dintorni.
Le radiazioni avevano e possono avere ancora effetti pericolosissimi sulla salute di chiunque si avvicini all’edificio abbandonato, nei pressi del quale nel 2022 ci sono stati anche degli scontri tra russi e ucraini. Ciò nonostante, la zona è aperta al turismo – con le dovute protezioni – o perlomeno lo era prima della guerra.
Ma mentre per gli umani è ancora assolutamente sconsigliabile avvicinarsi – qualcuno, ovviamente, lo fa lo stesso – per gli animali il discorso è diverso. Questo quanto scoperto da uno studio della dottoressa Sophia Tintori su questi vermi, che sono stati trovati “naturalmente più resistenti alla ionizzazione delle radiazioni”.
In altre parole, si è scoperto che nonostante l’alto livello di radiazioni presenti nell’aria il genoma di questi vermi non è per nulla danneggiato, il che significa che su di loro le radiazioni non hanno effetto. Un caso straordinario, che metterebbe le creaturine in condizioni di poter resistere a qualcosa per l’essere umano è potenzialmente letale.
Questo, spiega Matthew Rockman, professore di biologia alla New York University, è dovuto all’evoluzione: “Questi vermi vivono ovunque e vivono in fretta, quindi passano attraverso dozzine di generazioni di evoluzione mentre un tipico vertebrato si sta ancora mettendo le scarpe”. Questa capacità di resilienza, questo “super-potere”, è stato sviluppato nell’arco di chissà quante generazioni.
Insomma, se anche noi potessimo vivere per generazioni e generazioni esposti a queste radiazioni, forse un giorno i corpi dei nostri discendenti ne sarebbero immuni – ma magari a un costo molto alto, come per i ghoul di Fallout? Una domanda che forse non troverà mai risposta: in teoria, la zona di Chernobyl non sarà completamente sicura per gli umani per almeno altri 20mila anni.