Jason Blum ha capito cosa non va in M3GAN 2.0, e perché il film non ha avuto successo: “Pensavamo di poter cambiare genere, di renderla estiva”
Cosa sarebbe potuto andare storto nel passare dallo slasher horror di M3GAN all’action da blockbuster di M3GAN 2.0? Più o meno tutto, come ha realizzato lo stesso Jason Blum – produttore del film con la sua Blumhouse – che riflette sul fallimento al botteghino del secondo capitolo, con un incasso di soli 25 milioni di dollari a fronte di un budget di 31 milioni.
“Tutti quanti pensavamo che M3GAN fosse come Superman. Pensavamo di poterci fare qualunque cosa, di poter cambiare genere, di metterla ‘in estate’. Di farla sembrare differente. Di trasformarla da cattiva a buona. E tipicamente abbiamo sovra-stimato quanto la gente fosse coinvolta da lei”.
Il primo film del 2022 funzionava perché aggiornava la classica formula dello slasher alla Chucky inserendo al suo posto una bambola robot – e donna – ma mantenendone le atmosfere horror. Il secondo film ha cercato di espandere il franchise ma facendo troppo tutto insieme e rischiando eccessivamente con un cambio di genere del tutto fuori luogo.
“Pensavamo che avrebbe potuto vivere in estate, capito? Pensavamo: ‘Stiamo andando da un piccolo film a un successone!’ Se guardi a qualunque grande talento, che siano stelle del cinema o case di produzione o studios, tutti i tuoi beniamini sono passati attraverso dei fallimenti” insiste Blum, auspicando quindi una futura ripresa per M3GAN. Avrà imparato la lezione?
Fonte: NME
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