Con l’arrivo sempre più vicino del nuovo Superman di James Gunn, è il momento perfetto per fare un viaggio nel tempo e ripercorrere tutte le versioni cinematografiche dell’Uomo d’Acciaio che abbiamo visto sul grande schermo
Di film di Superman ne abbiamo visti tanti, e solo alcuni sono entrati nella storia. Tra cult, tentativi dimenticabili e reboot divisivi, il personaggio creato da Jerry Siegel e Joe Shuster nel lontano 1933 ha attraversato decenni di cinema, adattandosi alle mode e aspettative del pubblico. In attesa di cosa ci riserverà il nuovo volto di Clark Kent, ecco la nostra classifica dal peggiore al migliore di tutti e 7 i film con protagonista Superman, dal peggiore al migliore:
7. Superman IV: The Quest for Peace (1987) di Sidney J. Furie
La pellicola che ha sancito la morte della saga. Nonostante le buone intenzioni del regista di proporre una pellicola più impegnata, nella quale Superman decide di eliminare tutte le armi nucleari sul pianeta terra, il risultato è un disastro sotto ogni punto di vista. Il basso budget si nota in ogni scena, gli effetti speciali sono dozzinali e invecchiati malissimo, non aiutati da una regia che definire piatta è un complimento.
Il villain, Nuclear Man, è una macchietta dimenticabile e a tratti imbarazzante. L’unico che prova a salvare quest’opera è il povero Christopher Reeve; co-sceneggiatore che, assieme al regista, tenta di inserire messaggi importanti ma che vengono totalmente messi in secondo piano dall’impianto filmico estetico ai limiti dell’indecenza. Un finale vergognoso per la saga classica.
6. Superman III (1983) di Richard Lester
Dopo lo straordinario successo di pubblico e critica dei primi due capitoli, Superman III inspiegabilmente decide di cambiare radicalmente tono, virando verso la commedia slapstick. Il comico Richard Pryor ruba la scena con un personaggio tanto assurdo quanto ridicolo e Superman si ritrova coinvolto in mezzo a gag comiche che sviliscono la sua solennità e mitologia. Unico momento interessante è lo sdoppiamento di Superman. Ma è decisamente troppo poco per salvare un film che a conti fatti sembra più una parodia del supereroe di casa DC.
Quello che doveva essere il ritorno in grande stile dell’Azzurrone sul grande schermo, e che in parte lo è stato. Questo film è un omaggio palese ai primi due capitoli di Richard Donner, tanto da ignorare il terzo e il quarto capitolo. Brandon Routh offre un’interpretazione rispettosa e malinconica, ma il film forse strizza addirittura troppo l’occhio al passato non offrendo particolari spunti narrativi interessanti.
La regia di Singer è elegante e i momenti più toccanti funzionano alla perfezione (su tutti Superman che ascolta il mondo), ma la trama è troppo debole e priva di tensione. Il Lex Luthor di Kevin Spacey è una versione teatrale del cattivo già vista, che risulta stucchevole dopo le prime due scene. Nostalgico e raffinato, ma narrativamente rivedibile.
4. Batman v Superman: Dawn of Justice (2016) di Zack Snyder
Un film sulla carta epocale, che nel momento del suo annuncio sconvolse la famosa sala H del Comicon di San Diego. L’idea di far scontrare i due simboli di casa DC poteva far battere il cuore di qualunque appassionato e non. Peccato per la realizzazione: la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti e non riesce mai a dare giustizia ai due eroi protagonisti.
Per la fretta nel dover realizzare il crossover stile Avengers vengono introdotte mille sottotrame che non portano a nulla facendo perdere il focus sullo scontro epocale. L’opera è pretestuosa sin dall’incipit, fino ad arrivare all’ormai celebre “MARTHA” che risolve magicamente il conflitto.
Il Lex Luthor di Jesse Eisenberg è più Joker che Luthor, caricaturale in modo fastidioso. La più grande nota di merito della pellicola è il Superman di Henry Cavill, una vera e propria divinità contrapposta ad un Clark Kent fragile ma troppo freddo. La regia di Snyder, seppur troppo ricca di ralenti, funziona e regala qualche sequenza epica in particolare sul finale. Un opera ambiziosa, che forse si è spinta troppo oltre.
Forse il film più amato della saga classica. Superman si trova a dover scegliere tra l’amore per Lois Laine e il suo ruolo di protettore del mondo. Intanto il generale Zod dell’iconico Terence Stamp invade la terra. La pellicola mescola bene azione e romanticismo, anche se la produzione travagliata (di mezzo c’è la mano di Donner assieme a Lester) crea qualche discontinuità interna di tono. Ottimo l’inserimento di un tono comico adatto alla controparte fumettistica che nel primo film mancava. Un sequel epico che riesce ad espandere la mitologia di Superman con stile.
2. Man of Steel (2013) di Zack Snyder
Il primo vero e proprio reboot in epoca contemporanea. Zack Snyder propone la sua versione di Superman, più complesso, tormentato, in costante ricerca del suo posto nel mondo. Il film ha uno stile visivo forte e riconoscibile che può piacere o no, ma che rappresenta perfettamente il dilemma morale dell’identità kryptoniana contro quella umana.
Henry Cavill come detto in precedenza è perfetto nei panni del celebre supereroe, e regala momenti di forte intensità emotiva. L’azione soprattutto nel finale contro Zod, interpretato magistralmente da Michael Shannon, è spettacolare. Una versione potente e controversa che ha segnato e diviso una generazione, o lo ami o lo odi.
1. Superman: The Movie (1978) di Richard Donner
La pellicola che ha sdoganato i supereroi sul grande schermo. Epico, romantico, perfetto nella costruzione mitica di Superman. Richard Donner unisce pathos, umorismo e dramma con equilibrio e Christopher Reeve offre un’interpretazione insuperabile, dotato com’è di umanità rara sia come Superman che come Clark Kent. La colonna sonora di John Williams è entrata nella leggenda per la sua potenza. Alcuni effetti speciali e visivi sono invecchiati male, ma l’eleganza e il cuore del film restano intatti. L’origine cinematografica per eccellenza del supereroe.
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