I 10 personaggi di Squid Game la cui morte ci ha rattristato, colpito e a volte traumatizzato. E ce ne sarà almeno uno, scommettiamo, per cui avrete pianto!
10. Park Min-su (125)
Il timido, ritroso e insicuro Min-su viene presto preso di mira nel nuovo Squid Game dal bulletto Thanos e dal suo compare, che fingono di volerlo includere nella loro “gang” ma in realtà di fatto ridono alle sue spalle e si gongolano all’idea di come un mezzo incapace come lui potrebbe cavarsela nei letali giochi.
Eppure, inaspettatamente – e con l’aiuto delle droghe sottratte a Thanos e a Nam-gyu, riesce a finire tra i finalisti. Trova anche il coraggio di sfidare Nam-gyu, 124, causandone di fatto la morte. Ma la sua fine arriva comunque, quando viene gettato giù dalla prima torre all’inizio del gioco finale.
Il momento è toccante perché Se-mi, 380 – la player che aveva mostrato una simpatia per lui e poi era stata brutalmente uccisa davanti ai suoi occhi proprio da Nam-gyu – gli riappare come in sogno e lo accompagna alla morte, come invitandolo ad unirsi a lei nell’aldilà. Sembra che non avesse mai avuto una vera possibilità ma che alla fine, come si dice, sia andato “in un posto migliore”.
9. Park Jung-bae (390)
Nella seconda edizione a cui prende parte Gi-hun è profondamente stupito di trovare il suo vecchio amico Jung-bae. Costui, divorziato e in crisi finanziaria, alla fine ha ceduto a sua volta alla trappola dello Squid Game e si è ritrovato in gara, ovviamente ignaro della natura letale dei giochi.
Il destino di Jung-bae è tragico perché proprio lui viene scelto dal Frontman come vittima sacrificale da punire per dare una lezione a Gi-hun in seguito al fallimento della rivolta armata. Infatti è proprio così che si conclude la stagione 2: Gi-hun vede il suo amico ucciso davanti ai suoi occhi, impotente, e il peso dell’accaduto si abbatte su di lui.
Jung-bae rappresenta – come del resto lo stesso Gi-hun all’inizio – l’uomo qualunque con una storia qualunque, che partecipa alla gara semplicemente perché ha bisogno di soldi. Proprio per questo la sua morte, sfruttata per impartire una lezione e non avvenuta durante la competizione, fa particolarmente male e colpisce nel profondo.
8. Jang Geum-ja (149) e Park Yong-sik (067)
La coppia madre-figlio che, inaspettatamente, si ritrovano entrambi a prendere parte ai giochi, costituisce per buona parte della serie un ricorrente motivo comico: la madre premurosa ma pedante, il figlio insofferente ed insicuro, ma di certo suscitano tutta una loro simpatia pur rischiando di morire o di finire separati molte volte.
Ma la fine di entrambi giunge in circostanze (ovviamente) tragiche ed (ovviamente) inaspettate, quando il figlio – che per passare il turno nel gioco del labirinto deve uccidere qualcuno – punta Jun-hee, protetta della anziana signora. La quale non può che difenderla, pugnalando il figlio alle spalle col suo spillone per capelli.
Distrutta dal senso di colpa per quel che ha fatto, e non trovando più un senso nella sua vita, l’anziana signora si toglie la vita impiccandosi durante la notte dopo il quarto gioco. Un tragico fato toccato ad entrambi, come una maledizione famigliare che alla fine non ha risparmiato nessuno dei due.
7. Kim Young-mi (095)
Young-mi è molto simile a Min-su: una ragazza timida e incerta che trova presto in Cho Hyun-ju (vedi sotto) una amica e una guida, al punto da arrivare a chiamarla affettuosamente “unnie”. Il legame tra le due viene interrotto tragicamente nel corso del gioco della giostra, quando finiscono separate.
Il gioco prevede che, quando la musica si ferma, i concorrenti si dividano in gruppi formati dal numero di membri indicati dall’altoparlante e si dirigano in fretta dentro delle stanze in cui si devono chiudere; chi rimane fuori viene ucciso. E in una fase del gioco Young-mi cade e perde di vista l’amica.
Myung-gi si infila a forza nella stanza per raggiungere il numero di persone richiesto, e Young-mi rimane fuori. Alla sua “unnie” non rimane che assistere impotente mentre la povera ragazza viene uccisa davanti ai suoi occhi. Momento reso ancora più amaro dalla consapevolezza che, se fosse rimasta fuori per aiutarla, sarebbe morta anche lei.
6. Cho Hyun-ju (120)
Fin dall’inizio dell’edizione a cui prende parte, Cho Hyun-ju mostra subito una forza di carattere e una determinazione, nonché una ferma volontà nell’aiutare gli altri, che la rendono subito una beniamina del pubblico. Facendo mostra di doti inaspettate agisce in momenti fondamentali aiutando anche Gi-hun, Jun-hee e altri del piccolo gruppo di protagonisti quando meno ce lo si aspetta.
Si dimostra inoltre una vera “badass” durante la rivolta armata – si scopre che ha una grande esperienza militare – ed è svelta a cancellare ogni preconcetto e ogni aspettativa che si potrebbe avere su di lei. Prima dell’uscita della terza stagione, molti erano sicuri che sarebbe stata la vincitrice o almeno una finalista.
Ma non è andata così: durante il terribile gioco del labirinto, nel quale bisogna scappare o uccidere, Hyun-ju viene pugnalata di spalle da Myung-gi, e proprio quando aveva appena trovato l’uscita dal labirinto. La sua morte è inaspettata e dolorosa, e coglie tutti di sorpresa perché nessuno pensava di vedersene andare così un personaggio tanto amato.
5. Kim Jun-hee (222)
In Squid Game, il destino di Kim Jun-hee è in qualche modo segnato fin dall’inizio, perché la ragazza si presenta alla competizione incinta. Uno svantaggio notevole, che si conferma sempre più tale con il procedere delle gare, mettendo in seria difficoltà 222; riesce a sopravvivere solo grazie all’aiuto altrui.
Ma la situazione precipita quando Jun-hee si ritrova a dover partorire durante il gioco di nascondino. Inoltre si rompe una caviglia, e si ritrova al gioco successivo – quello del salto della fune – impossibilitata a superare l’ostacolo e perciò a sopravvivere. Probabilmente se ne rende conto fin dal primo momento, cosa che rende la situazione ancora più tragica.
Quando Gi-hun, che con spirito cavalleresco ha portato al sicuro la bambina neonata dall’altra parte del percorso, “minaccia” di tornare indietro per aiutarla, 222 non vuole rendersi colpevole della sua morte: perciò, sapendo di non avere comunque altra possibilità, si sacrifica lasciandosi cadere nel vuoto.
4. Kang Sae-byeok (067)
Uno dei personaggi più affascinanti e carismatici della prima edizione – e della prima stagione – Sae-byeok è una defezionista fuggita dal nord con il fratellino, che partecipa allo Squid Game nel tentativo di rifarsi una vita. La ragazza è forte e determinata, ma capisce presto che non può comunque farcela da sola.
Questo la porta sulla strada di Gi-hun e del suo gruppetto, al quale si unisce in circostanze caotiche. Alla fine, imprevedibilmente, si ritrova tra i tre finalisti. Ma non viene sconfitta in una delle gare: viene infatti assassinata da Cho Sang-woo, altro finalista, e semplicemente perché è un ostacolo per la sua vittoria. Sae-byeok era comunque gravemente ferita, e non si sa se se la sarebbe cavata in ogni caso.
Nella seconda stagione Gi-hun ha una visione di lei, come di un fantasma, che interviene per prevenirlo dal compiere lo stesso terribile atto con cui Sang-woo ha messo fine alla sua vita. “Tu non sei quel tipo di persona” dice a Gi-hun, segno che la ragazza è ancora viva nella sua testa, e agisce per lui come bussola morale.
Ali è un personaggio amatissimo in Squid Game fin dall’inizio: onesto, generoso, incoraggiante nonché sorprendentemente forte, si rivela capace di grande empatia, sensibile allo spirito di squadra e deciso ad aiutare gli amici prima che pensare a sé stesso. Per lui è facile commuoversi, perché è il classico esempio di uomo che meriterebbe tutto ma in realtà non ha niente.
Fin da quando entra nel nucleo principale dei protagonisti, Ali si dimostra una forza fondamentale e un personaggio che suscita immediata simpatia per via del suo carattere semplice, umile e altruista. Quando poi ci viene raccontata la sua tragica backstory, non possiamo che fare il tifo per lui.
Ecco perché quando scopriamo cosa ha fatto Cho Sang-woo (218), sottraendo ad Ali le biglie che gli servono per vincere e sostituendole con dei sassolini per ingannarlo, è un per noi spettatori un vero pugno nello stomaco. Sang-woo non sembra troppo entusiasta del suo inganno, ma il fato di Ali è comunque ingiusto. Quando viene ucciso proviamo per lui un dispiacere immenso, e rimane ancora oggi uno dei più amati della serie.
2. Seong Gi-hun (456)
Avevamo un po’ immaginato che sarebbe andata a finire così, ma dopo tutti questi anni assistere alla morte del nostro caro Gi-hun è stato comunque un duro colpo. Lo storico concorrente 456 – stesso numero in entrambe le edizioni – ha lottato fino all’ultimo per ciò in cui credeva e che riteneva giusto, sfidando con coraggio gli spietati meccanismi dei giochi.
Alla sua morte, avendo promesso a 222 (vedi sopra) di proteggere la sua bambina fino all’ultimo, Gi-hun si sacrifica per fare in modo che la neonata sia la sola vincitrice alla fine dell’ultimo gioco. Ma il suo è anche un gesto simbolico, rivolto al Frontman e a chiunque assista – i V.I.P – per riaffermare la sua umanità.
Con le sue ultime e già storiche parole, infatti, Gi-hun dichiara: “Noi non siamo cavalli, siamo esseri umani. Gli esseri umani sono…” lasciando la frase in sospeso per dare a intendere che gli esseri umani possono essere qualunque cosa, non solo oggetto di scommesse. Un messaggio importante e potente che rende il sacrificio finale del personaggio epico e memorabile.
1. Ji-yeong (240)
E non potevamo che chiudere con lei: Ji-yeong diventa amica di Sae-byeok durante il fatidico gioco delle biglie, e le racconta la sua tragica storia: abusata dal padre, l’ha ucciso ed è poi finita in prigione. Uscita dalla prigione, si è ritrovata nello Squid Game. Per quel che ne sappiamo non ha mai avuto veri amici, e non ha mai vissuto una vita degna di essere definita tale.
Ji-yeong, che non svela il proprio nome di famiglia – non ne vuole uno – si immagina di fare una serata “tra ragazze” con la sua nuova amica, prima di ricordarsi che una delle due dovrà per forza morire. Alla sfida con le biglie quindi si sacrifica, lasciando semplicemente cadere la sua in terra e lasciando vincere l’avversaria.
Sae-byeok ovviamente protesta, ma 240 sembra convinta che la sua esistenza sia comunque segnata dalla tragedia, e che in tragedia debba finire. Prima di essere uccisa dalla guardia, Ji-yeong si rivolge una ultima volta a Sae-byeok dicendole: “Grazie per aver giocato con me“. Una battuta che spezza il cuore, e che per molti è stato davvero il momento traumatico definitivo in tutta la serie.