Affrontiamo l’argomento: ecco come si profilerebbe lo scenario di una guerra nucleare totale tra le due superpotenze, e in che stato sarebbe il mondo 100 giorni dopo
La guerra nucleare
Inutile girarci intorno, tutti ci abbiamo pensato in diverse occasioni e specialmente negli ultimi tre anni: lo spettro di una guerra nucleare totale fa paura, specialmente da quando la Russia ha invaso l’Ucraina e ha creato le condizioni per uno scontro diretto con gli Stati Uniti o con altre potenze che posseggono armi nucleari.
Un incubo che prosegue dai tempi di Oppenheimer e che all’inizio del secolo sembrava fare meno paura; ma ora le cose sono cambiate. Posto che il mondo ha rischiato la distruzione già diverse volte in passato – come durante la Crisi dei Missili di Cuba del 1962, o quando un ufficiale sovietico riconobbe un falso allarme come tale nel 1983 – il timore è sempre vivo.
La risposta non si farebbe attendere, mentre i missili lanciati dalle basi a terra colpirebbero i reciproci territori nemici in non più di mezz’ora. I lanci includerebbero attacchi ad alta quota con impulsi elettromagnetici per disabilitare le griglie di potenza nemiche, e l’ondata successiva si indirizzerebbe subito verso basi militari e obiettivi strategici sul territorio.
La possibilità di sopravvivenza, come insegna Fallout, dipenderebbe dalla vicinanza ai vari ground zero dei lanci giunti a segno: come insegna la traumatica esperienza di Hiroshima e Nagasaki, si potrebbe finir vaporizzati, gravemente bruciati o con varie forme di avvelenamento da radiazioni – anche se c’è chi è sopravvissuto a tutto questo.
L’inverno nucleare
Per chi si trovasse abbastanza lontano da sfuggire agli effetti delle bombe, ci sarebbe ad attenderlo un bell’inverno nucleare: entro 100 giorni infatti il fumo e la polvere sollevati dalle esplosioni entrerebbero nell’atmosfera, causando un raffreddamento globale che potrebbe abbassare le temperature nelle aree più colpite anche di 20 gradi centigradi.
Questo causerebbe una carestia globale, con la disponibilità di cibo decrementata fino al 90% del totale nei tre o quattro anni successivi alla guerra. Come effetto potrebbero perire in tutto il mondo anche 5 miliardi di persone. Sì, non sarebbe sbagliato parlare di apocalisse, e infatti quando ci si pensa il mezzo più immediato per arrivarci pare sempre questo: l’olocausto nucleare.