Il regista Larry Charles, noto per aver diretto il film Borat, ha recentemente rivelato di aver perso i contatti con il suo ex collaboratore Sacha Baron Cohen. In un’intervista al Daily Beast, Charles ha raccontato la progressiva rottura del rapporto creativo tra i due, culminata durante la produzione del film del 2012 Il Dittatore.
Charles ha descritto Cohen come un “genio della comicità“, paragonandolo a leggende come Charlie Chaplin e Peter Sellers. Tuttavia, con Il Dittatore, qualcosa si è incrinato: l’attore e comico britannico avrebbe iniziato ad allontanarsi dal suo tipico umorismo provocatorio e ribelle, scegliendo una direzione più commerciale.
Voleva essere una star del cinema più tradizionale – ha spiegato Charles. Si circondava di personaggi dello spettacolo più convenzionali e riceveva consigli da loro, il che non credo fosse un buon consiglio per il tipo di sensibilità ribelle che Sacha aveva avuto fino a quel momento. E così, per una serie di ragioni, ha iniziato a frammentarsi, fratturarsi e sgretolarsi. E il film non è male. È bello. È divertente. In realtà ci sono un sacco di cose divertenti, ma non ha raggiunto il potenziale che aveva
Secondo Charles, Il Dittatore è stato un progetto problematico fin dall’inizio. L’idea iniziale era quella di realizzare una “satira politica classica“, più vicina a Il Dottor Stranamore che ai precedenti Borat o Brüno. Tuttavia, l’interferenza di troppi “contributi esterni” e la mancanza di focus da parte di Cohen ne avrebbero compromesso l’efficacia.
Cercavo di far sì che [Cohen] si fidasse di se stesso, del suo istinto, che ho imparato essere l’unica cosa che abbiamo – ha concluso Charles. E invece, si fidava di così tante persone diverse, con così tanti pensieri contraddittori, che la situazione ha iniziato a sgretolarsi e sono emersi problemi che non avrebbero mai dovuto esserci