Sì, avete letto bene: qual è la parte che vi colpisce di più, quella sui 17 miliardi o quella sui 106 figli di Pavel Durov? Vi spieghiamo tutto qui
Vi ricorderete di Pavel Durov, il fondatore russo di Telegram e dissidente anti-Putiniano. Uno dei grandi nomi dell’industria hi-tech, dietro a una delle app di instant messaging più usate al mondo – forse la più usata dopo WhatsApp. Ovviamente, neanche a dirlo, è molto ricco: non ai livelli di chi sappiamo, ma comunque molto ricco.
E ha una destinazione in mente per il suo patrimonio di 17,1 miliardi di dollari. L’idea è quella di dividerlo in parti uguali tra i suoi 106 figli, come ha svelato al quotidiano francese Le Point. Sì, rileggendo la frase precedente c’è qualcosa che non torna, vero? Ma avete letto bene: Durov ha o, perlomeno, avrà 106 figli.
E prima che lo chiediate no, non c’entrano le sue prodezze a letto anche se su quel versante s’è dato comunque da fare: sei di questi figli, infatti, sono suoi figli biologici. E gli altri cento? Bé, Pavel ha semplicemente donato il suo sperma in forma anonima in modo da dare indirettamente vita a 100 diversi bambini in 12 paesi nel mondo.
E ha dichiarato: “Voglio chiarire che per me non esiste alcuna differenza tra i figli concepiti naturalmente e quelli nati grazie alle mie donazioni: sono tutti miei figli e avranno pari diritti”. E ha anche stabilito una data per l’accesso a questa succosa eredità: il 19 giugno 2055, ossia trent’anni esatto dopo la succitata intervista.
Però, insiste su un punto: “Desidero che crescano come persone comuni, che si facciano strada da soli, sviluppino fiducia in sé stessi, imparino a creare e non si affidino al denaro“. 1.7 miliardi diviso 100 fa 170 milioni, una cifra comunque considerevole: sapranno gli eredi di Durov farsi “strada da soli” a prescindere da questa bella somma? Lo sapremo tra trent’anni.