Emily Willis, ex star dell’industria dei film per adulti, si trova attualmente in uno stato vegetativo dopo aver subito un arresto cardiaco all’interno del centro di riabilitazione Summit Malibu (qui i dettagli). La vicenda ha portato sua madre, Yesenia Cooper, ad avviare una causa legale contro la struttura, accusata di negligenza e abusi. Tuttavia, la causa potrebbe essere respinta se Cooper non fornirà ulteriori dettagli entro 30 giorni, come richiesto dal giudice della Corte Superiore di Santa Monica.
Un tempo uno dei nomi più noti dell’intrattenimento per adulti, Emily Willis — il cui vero nome è Litzy Lara Banuelos — oggi, a 26 anni, vive in condizioni critiche. Secondo quanto riferito, sarebbe affetta dalla sindrome locked-in: una condizione in cui, pur essendo cosciente, non è in grado di muoversi né parlare, ma può comunicare attraverso il movimento degli occhi.
La giovane si era registrata al centro Summit Malibu il 27 gennaio 2024, cercando aiuto per la dipendenza da ketamina. Secondo la denuncia, soffriva anche di depressione maggiore, disturbi d’ansia, disturbo da stress post-traumatico, terrori notturni e incontinenza urinaria.
La causa, presentata alla fine del 2024 da Yesenia Cooper, accusa il centro di riabilitazione di non aver fornito cure adeguate, di abusi nei confronti di un adulto dipendente, negligenza e pratiche commerciali illecite. Secondo la denuncia, le condizioni di salute di Emily Willis sarebbero peggiorate rapidamente fino all’arresto cardiaco avvenuto nel febbraio dello stesso anno. Infermieri e paramedici hanno eseguito la rianimazione cardiopolmonare per circa 40 minuti, riuscendo a farle riprendere il polso, ma le conseguenze sono state devastanti: danni cerebrali irreversibili e disabilità fisica e mentale permanente.
La madre afferma che, se il personale avesse seguito i protocolli medici standard, la figlia avrebbe avuto una possibilità di riprendersi:
Se il personale avesse seguito i protocolli medici standard, Emily avrebbe avuto l’opportunità di riprendere il controllo della sua vita. La sua salute è stata ignorata finché non era troppo tardi.
La clinica, dal canto suo, nega qualsiasi abuso o responsabilità e ha chiesto al giudice Mark A. Young la rimozione parziale o totale della causa, sostenendo che la denuncia non contiene fatti specifici che dimostrino la responsabilità del centro nella gestione dei bisogni primari della paziente.
La Corte ha stabilito che Cooper dovrà presentare fatti aggiuntivi per sostenere le accuse, in particolare dimostrando che Emily Willis era effettivamente un’adulta dipendente e che il centro aveva assunto un preciso obbligo di custodia o assistenza per soddisfare un bisogno fondamentale. Nei documenti ufficiali si legge:
Come conseguenza diretta e immediata della negligenza, dell’abbandono, dell’incoscienza e della negligenza (di Summit Malibu) nel non aver fornito cure e trattamenti a Litzy, la bambina ha subito danni cerebrali irreversibili e incapacità fisica e mentale permanente, dolore, sofferenza e disagio emotivo, tra gli altri danni.
Gli avvocati del centro sostengono che la denuncia omette di specificare in che modo il personale avrebbe potuto agire diversamente, sottolineando che la paziente avrebbe rifiutato le raccomandazioni di recarsi al pronto soccorso.
Se entro il termine stabilito non verranno forniti ulteriori dettagli a sostegno dell’accusa di maltrattamenti nei confronti di un adulto dipendente, la causa legale di Cooper potrebbe essere archiviata.