1984 di George Orwell tacciato di “misoginia” e “razzismo”: è polemica

1984
Condividi l'articolo

In un saggio introduttivo per una nuova edizione di 1984 il protagonista Winston Smith è stato definito “problematico” e si afferma che “non gli piace quasi nessuna donna, specialmente quelle giovani e belle”. Ovviamente, è scoppiata la polemica

Tutto è partito da un saggio introduttivo per una nuova edizione di 1984 di George Orwell, come spesso se ne trovano all’inizio di importanti e storici romanzi, scritto dall’autrice americana Dolen Perkins-Valdez. La quale sostiene che il protagonista Winston Smith è “problematico” e parla di visioni sulle donne “spregevoli”, denunciando inoltre la mancata discussione sul tema della “razza”.

Perkins-Valdez accusa Wintson Smith di non aver gradito “quasi nessuna donna, specialmente quelle giovani e belle” e afferma, in quanto donna di colore, di non essersi potuta identificare con nessuno dei personaggi. Queste posizioni, e il saggio stesso, sono state criticate in quanto contrarie al messaggio del libro stesso.

L’autore americano Walter Kirn ha detto al podcast America This Week: “Qualcuno sta davvero condannando lo stesso George Orwell per uno psicoreato. [Ma] non siamo ancora in un mondo in cui classici libri vengono rimossi o eliminati. Questa è la cosa più 1984-esca che abbia mai letto. L’edizione è stata pubblicata con una scusa per sé stessa”.

LEGGI ANCHE:  Cinema Americani proiettano "1984" per protesta contro Trump

Bill Hamilton, dell’agenzia letteraria A.M. Heath, sottolinea: “Orwell ha costruito caratteristicamente i fallimenti dei suoi protagonisti maschili: era un modo per sfidare il lettore. Aspettarsi di gradire qualcuno come Winston Smith o il messaggio del libro è mancarne lo scopo, che mostra molto chiaramente un mondo misogino in tutta la sua degradazione”.

Cosa ne pensate? Diteci la vostra su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp

Fonte: Scottish Daily Express