Chi si affidava ai servizi di questa startup I.A. era convinto di usufruire delle potenzialità di sofisticate intelligenze artificiali: invece erano 700 ingegneri umani assunti dall’India, che avevano il compito di fingersi bot. Scoperta la farsa, la startup è crollata
Grande scandalo nel mondo della I.A.: una startup fondata nel 2016, di nome Builder.ai e del valore di un miliardo e mezzo di dollari, è fallita quando si è scoperta una imbarazzante verità dietro il suo funzionamento. I “bot” ai quali i clienti erano convinti di affidarsi erano in realtà esseri umani. Nello specifico, 700 ingegneri indiani, assunti a questo scopo.
In pratica i business che si rivolgevano alla startup per la creazione di applicazioni con una quantità minima di coding attraverso il lavoro della I.A. sfruttavano di fatto il lavoro di questi ingegneri indiani. E l’inganno ha funzionato per anni, tanto da portare a una partnership con Microsoft e a un investimento di 250 milioni dalla Qatar Investment Authority.