Ecco come The Last of Us Pt. 2 ha cercato ricreare alcune reali location di Seattle e di riproporle quasi uguali nel videogioco!
The Last of Us Pt. 2 è ambientato in gran parte a Seattle, città riproposta in vari punti come luogo reale con tanto di riferimenti a palazzi, strade, monumenti e luoghi realmente esistenti ma chiaramente diversi perché immersi nella natura selvaggia della post-apocalisse. Un utente su r/thelastofus ce ne propone una carrellata.
Nella storia, come sappiamo, Ellie e Dina viaggiano fino a Seattle per ritrovare Abby, l’assassina di Joel e figlia del chirurgo che stava per operare Ellie alla fine di The Last of Us Pt. 1, ucciso dallo stesso Joel. Le due si inoltrano tra le rovine della città e non avranno a che fare “solo” con i letali infetti controllati dal Cordyceps.
Infatti resteranno invischiate in una lotta tra la misteriosa setta dei Serafiti e il Washington Liberation Front – WLF – di cui fanno parte anche Abby e i suoi amici. Per le strade abbandonate della città di scateneranno quindi drammi e violenze senza fine, il tutto all’ombra delle rovine di quella che un tempo fu una delle più importanti città americane.
La riproposizione di luoghi reali nelle saghe videoludiche è un sinonimo di qualità e spesso anche una sfida, e fa la forza di saghe come quella di Assassin’s Creed o Horizon, mentre in Fallout possiamo vedere diverse città e location in un’altra versione post-apocalittica ma forse persino più tragica di questa. In tre parole: inquietante, ma spettacolare!
