Monsters: Ryan Murphy ammette di non aver mai contattato i fratelli Menendez

Menendez
Condividi l'articolo

Ryan Murphy ha ammesso di aver realizzato la serie sui fratelli Menendez senza averli prima incontrati, nonostante siano ancora entrambi vivi e in prigione

Si continua a parlare di Monsters: la storia di Lyle e Erik Menendez, la serie che alla sua seconda stagione (la prima come ricorderete era su Jeffrey Dahmer) racconta della storia dei due fratelli giudicati colpevoli dell’assassino premeditato dei loro genitori, nel 1989. Dal carcere, Erik Menendez ha già espresso disgusto e insoddisfazione per il ritratto che di lui e del fratello ha fornito con la sua serie l’autore, Ryan Murphy.

Oggi, Murphy rivela di non aver mai parlato con i due fratelli, mentre a quanto pare solo l’attore Cooper Koch li ha incontrati. “Non mi interessa parlare con loro” ha detto direttamente Murphy “Non so che cosa dirgli. Cosa potrei chiedergli? So qual è la loro prospettiva“. I due, da decenni, sostengono di aver ucciso i genitori per proteggersi dai presunti abusi che subivano da parte loro.

LEGGI ANCHE:  Monsters: Cooper Koch parla della scena della doccia

In ogni caso Lyle e Erik forniranno la loro versione in un documentario, non una serie, inedito e in arrivo su Netflix il 7 ottobre, che promette di rinfocolare ulteriormente l’interesse nel caso e di riaprire anche il dibattito sugli abusi, già del resto acceso nel 2024 da Baby Reindeer. Avete visto la serie: cosa ne pensate? Credete a Lyle e Erik o no?

Diteci la vostra su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp