L’Odio: lo sconvolgente finale del film con Vincent Cassel [VIDEO]

Odio
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Uno dei finali più memorabili della storia del cinema: pochi rimangono potenti come quello de L’Odio

L’Odio

L’Odio, un film che vanta la più straordinaria interpretazione di Vincent Cassel, è un’opera cinematografica che incide profondamente nell’animo dello spettatore. La storia è ambientata nei sobborghi di Parigi e segue la vita di tre amici – Vinz (Vincent Cassel), Saïd (Saïd Taghmaoui) e Hubert (Koundé)

Quella che per loro inizia come una giornata qualunque si trasforma presto in una spirale di violenza e tensione. Il climax del film arriva con una sequenza finale che è rimasta impressa nella memoria degli spettatori. Vinz rimane ucciso per via di un banale incidente, durante un confronto con un poliziotto che lo minaccia con una pistola: involontariamente fa fuoco, e lo uccide.

Il finale, pt. 1

La scena è il culmine di una trama nella quale la violenza è spesso più simulazione e minaccia che pratica attiva: rappresenta purtroppo un linguaggio comune in una realtà esacerbata e colma di problematiche e istanze senza soluzioni. Le persone che vi vivono non trovano altro modo che sfogare continuamente la propria rabbia senza una direzione o uno scopo.

Il film pone l’attenzione su questioni sociali urgenti, mettendo in evidenza tensioni razziali, disuguaglianza e la mancanza di prospettive nelle periferie delle grandi città. Il finale dunque non è semplicemente un colpo di scena concepito per scioccare gli spettatori, ma una dichiarazione potente sulle conseguenze dell’odio in una società che spesso ignora le sue parti più marginalizzate.

Una scintilla

In realtà il film non si conclude con l’uccisione di Vinz. Il poliziotto è il primo ad essere stupito dell’accaduto, nonostante fosse ben consapevole di star impugnando un’arma carica puntandola contro la testa del ragazzo. Non si aspettava semplicemente che facesse fuoco: ma, essendo un’arma, si può dire che lo si poteva prevedere.

Il significato della scena sta nel rappresentare come anche solo una piccola, casuale scintilla può trasformarsi in tragedia quando sono coinvolti atteggiamenti tanto ostili. L’unico antidoto sarebbe, idealmente, un dialogo fatto di una comprensione reciproca che in una realtà come questa non può esistere.

Il finale, pt. 2

Guardando Vinz a terra, il poliziotto e Hubert si puntano l’uno l’arma contro l’altra in uno stallo colmo di tensione, mentre la camera inquadra lentamente l’espressione scioccata e spaventata di Saïd. Lo schermo diventa nero, udiamo un colpo di pistola ma non sappiamo chi ha sparato a chi, chi ha “vinto” e se qualcuno è morto.

Non c’è una soluzione, e non c’è un finale vero e proprio. La trama si conclude con un’interpretazione aperta: può essere successo qualunque cosa, oppure può non essere successo niente. Quello che udiamo, l’unica cosa di cui siamo sicuri, è la presenza dello sparo. La violenza è l’unica costante in un mare oscuro di insensatezza e desolazione.

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