Zelda: Ocarina of Time e il Tempio dell’Acqua, il dungeon più difficile di sempre [VIDEO]

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Il dungeon di Zelda dal quale siamo usciti più traumatizzati: il momento più intenso e tormentoso di Ocarina of Time

Ah, Ocarina of Time. La prima trasposizione di Zelda in 3D, nonché uno dei migliori e più influenti videogiochi di sempre. Abbiamo dimenticato: difficili. Bè, forse non difficile quanto impegnativo: in questo gioco moltissimo è lasciato all’intuito e all’iniziativa del player, e questo vale soprattutto nei famigerati dungeon.

Il più celebre, lungo e intricato di tutti è il Water Temple, ossia il tempio dell’acqua. Chi ha un po’ di dimestichezza con la saga sa come funziona: i dungeon di Zelda sono caratteristici e implicano la ricerca di un percorso per giungere al boss, risolvendo una serie di enigmi uno più complesso dell’altro in una trafila infinita di stanze, passaggi segreti, cunicoli, corridoi e stanze dedicate ai mini boss.

Il Water Temple è tutto questo ma al quadrato, e non stupisce che ancora oggi c’è chi ne parla citando i ricordi del gameplay all’interno del dungeon come i flashback della guerra in Vietnam. Forse è un po’ esagerato, ma è vero che il Water Temple è davvero lungo e difficile, e richiede pazienza, costanza, impegno e molta attenzione.

Per la fine degli anni ’90, in un’epoca nella quale i videogiochi in 3D erano da non molto sul mercato, si trattava di una sfida non indifferente. Bisognava intuire come sfruttare al meglio tutte le abilità acquisite da Link fino a quel momento, e quando suonare cosa con l’ocarina, per risolvere gli infiniti puzzle e arrivare alla fine.

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