Chi era Zombie Boy, l’uomo entrato nel Guinness grazie ai suoi tatuaggi [VIDEO]

Zombie Boy
Condividi l'articolo

Rick Genest, alias Zombie Boy, è entrato nel Guinness grazie ai suoi tatuaggi prima della sua prematura morte all’età di 32 anni. Questa è la sua incredibile storia

Era noto come Zombie Boy ma si chiamava Rick Genest. Canadese, aveva tatuato il 90% del proprio corpo arrivando ad entrare nel Guinness dei record mondiali per due obiettivi raggiunti grazie alle sue decorazioni: il maggior numero di tatuaggi di ossa umane (139 in tutto) e il maggior numero di tatuaggi a tema insetti (176).

Nato nel 1985, all’età di 15 anni gli venne diagnosticato un tumore cerebrale al quale miracolosamente sopravvisse, solo il secondo nordamericano a riuscirci. Forse per questo decise di dedicare la sua vita al perseguimento di qualcosa di unico, che lo rendesse distinto da chiunque altro.

I suoi tatuaggi lo facevano apparire più o meno come uno scheletro umano ma ciò nonostante preferiva sempre il nomignolo di Zombie Boy più che quello di Skull Boy, utilizzato da alcuni media in un primo momento. All’inizio della sua carriera ha lavorato in diversi freak show e poi come modello, diventando sul finire degli anni ’00 sempre più famoso.

Poi, nel 2011, la sua grande occasione: l’apparizione nel video di Born This Way di Lady Gaga, dove molti di voi ricorderanno di averlo visto la prima volta. Ebbene sì, era proprio lui: addirittura, nel video, la cantante imita i suoi tatuaggi facciali come per rendere omaggio alla sua fiera diversità.

Diventato celeberrimo, nel 2013 ha partecipato al film 47 Ronin con Keanu Reeves e ha poi registrato diverse canzoni, mai ufficialmente pubblicate, assieme a Mike Riggs, ex-chitarrista di Rob Zombie. Nel 2018, poi, l’improvvisa e inaspettata morte dovuta a una caduta da un terzo piano. Ancora oggi gli inquirenti pensano che si sia trattato di suicidio.

Vero simbolo di un’epoca e di una tendenza sempre più diffusa (quella dei tatuaggi, un tempo sinonimo di ribellione e oggi praticati sul corpo di chiunque, dai dirigenti d’azienda alle casalinghe), Genest portava con sé un’originalità che forse era fin troppo ingombrante persino per il suo tempo. Lo ricordiamo come icona senza tempo e portatore fiero di una volontà di distinzione esemplare.

Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa