The Whale, spiegazione del finale del film di Aronofsky

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The Whale è il nuovo film di Darren Aronofsky presentato per la prima volta in anteprima mondiale alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2022 ed ha come protagonista Brendan Fraser, che con la sua strepitosa performance si è guadagnato la standing ovation di tutti i presenti durante l’anteprima (qui il video). L’attore è tornato sul grande schermo dopo anni di assenza con questa interpretazione autentica ed emozionante, con la quale si è guadagnato la candidatura all’Oscar. La trama di The Whale è apparentemente molto semplice. Charlie è un insegnante di letteratura che soffre di una gravissima obesità e vive le sue giornate tra cibo e lezioni esclusivamente online, ben attento a non mostrarsi mai ai suoi studenti.

La trama del film

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Charlie, dopo aver vissuto un lutto importante, si chiude in sè stesso e si lascia andare completamente al dolore cadendo in una forte depressione che lo porta ad ingozzarsi sempre di più. Questo stile di vita si tramuta in evidenti e gravi problemi di salute. Vive recluso tra le quattro mura di casa e l’unica persona con cui ha contatti è Liz (Hong Chau, anche lei candidata all’Oscar), sua amica oltre che infermiera. La donna a inizio film afferma di essere molto preoccupata per la salute dell’amico e gli dice che, di questo passo, senza adeguate cure mediche, morirà nel giro di una settimana.
Charlie però non vuole saperne di andare in ospedale, l’unica cosa che desidera è riallacciare il rapporto con Ellie (Sadie Sink), la figlia adolescente che ha lasciato anni prima per vivere una relazione con un suo studente di cui si era innamorato.
Nel frattempo a irrompere nella quotidianità dell’uomo arriva Thomas (Ty Simpkins), un ragazzo appartenente alla New Life Church che tenta di avvicinarlo alla religione. La presenza del giovane e quella della ritrovata figlia, danno modo a Charlie di riflettere sulla sua esistenza, tra i ricordi e i profondi traumi che lo hanno segnato.

Il legame con Moby Dick di Melville

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Il titolo The Whale richiama al capolavoro di Herman Melville, Moby Dick che è una costante chiave di lettura nel film di Aronofsky. Il protagonista è molto legato ad un saggio scritto sul celebre romanzo e nel rileggerlo prova sempre un grande sollievo. Quando Charlie, in preda ad un arresto cardiaco si rende conto che sta per morire, chiede a Thomas di recitargli quelle righe su Moby Dick all’apparenza così semplici ma di grande valore e soprattutto di grande sincerità.

Nel corso del film non comprendiamo bene il perchè di questo attaccamento ad un semplice saggio in cui l’autore dichiara di aver provato tristezza durante le noiose descrizioni delle balene di Melville. Questo perchè lo vedeva come un modo per risparmiare ai lettori la sua triste storia. Forse Charlie si rivede nella storia di Melville, si immedesima in essa ed è un pretesto per raccontare “la sua triste storia”.

La spiegazione del finale di The Whale

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Il film di Aronofsky è un potente dramma psicologico che ci porta a scavare nella vita e nella sofferenza di questo personaggio che apre il suo cuore e ci mostra tutto il suo senso di colpa, la rabbia, ma anche l’amore incondizionato e la fiducia nei confronti di una figlia ribelle nella quale, nonostante le sue azioni discutibili e a discapito degli altri, lui riesce a vedere il buono.

Il finale può avere varie chiavi di lettura. Nell’ultima scena vediamo Charlie ormai prossimo alla morte che chiede alla figlia di leggergli il saggio, che scopriamo essere opera della stessa Ellie da bambina. Con uno sforzo enorme Charlie si alza, rivelandosi in tutta la sua grandezza e si muove verso la ragazza senza deambulatore. Questo è lo stesso gesto che precedentemente gli era stato chiesto dalla figlia come dimostrazione del suo amore verso di lei. Tuttavia in quel caso aveva fallito.

L’uomo avanza con grande fatica e ritorna con la mente ad un ricordo di tanti anni prima, quando si trovava sulla spiaggia felice con la sua bambina. Una luce lo avvolge e lo porta verso l’alto. Chiaramente quello che vediamo è l’ultimo istante della vita di Charlie, che non regge lo sforzo eccessivo e muore, finalmente libero dal peso del suo corpo, libero dal senso di colpa, in pace con sè stesso, perdonandosi per aver abbandonato la figlia e per non aver impedito il suicidio del compagno. Possiamo dare anche un’interpretazione religiosa sul finale di The Whale, ovvero che Charlie vola su in cielo, libero da tutto il dolore. Il suo spirito è finalmente assolto dalla prigione in cui ha vissuto negli ultimi anni.

Comprendiamo finalmente l’importanza del saggio a cui era tanto legato, ossia che quelle parole, di cui ascoltiamo per la prima volta la parte finale letta da Ellie stessa

Questo libro mi ha fatto pensare alla mia vita e poi mi ha fatto essere felice per mio…

sono la manifestazione dell’amore della bambina di 8 anni che scrisse quel testo nei confronti del padre. Leggendolo per l’ultima volta e guardando Charlie in lacrime assolve l’uomo che l’aveva abbandonata e lo libera dal dolore di una figlia tormentata dall’assenza del padre. Quel testo ricordava a Charlie quanto sua figlia fosse speciale nonostante tutti dicessero il contrario. Ora dunque non può che morire sollevato dopo aver ascoltato per l’ultima volta quelle parole così importanti apparentemente semplici ma ricche di emozione ora che, finalmente, è stato perdonato per le sue colpe.

L’avete visto? Cosa ne pensate?

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