Wilco – Cruel Country | RECENSIONE

Wilco
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I Wilco si allontanano dall’indie e si immergono nel country folk con il nuovo, profondo album

Gli storici Wilco compiono il passaggio definitivo dall’indie verso il country, genere che secondo Jeff Tweedy è sempre un po’ stato nelle loro corde ma che qui viene finalmente abbracciato nella sua pienezza. Ecco quindi Cruel Country, un’odissea nella versione contemporanea di questa musica ma sempre, per fortuna, filtrata dall’esperienza e dall’infallibile songwriting di Tweedy.

Il disco, della durata di più di un’ora e un quarto, non scende a compromessi e mette alla prova l’ascoltatore facendo mancare hit sicure, momenti eccitanti e melodie accattivanti; invece, la tracklist abbonda di passaggi folk chitarristici delicati, liriche introspettive e poetiche da interpretare, tempi lenti e leggeri.

Non già come i lavori storici di Gram Parsons, il country dei Wilco si avvicina qui ad un altro grande lavoro del genere di quest’anno, e cioè Dragon New Warm Mountain I Believe in You dei Big Thief. Il background indie si sente e si ritrova in canzoni incantevoli come Hints, The Empty Condor, All Across the World e Mystery Binds.

Dopo un lungo viaggio quindi i Wilco hanno scelto di scendere tra le profonde radici della musica tradizionale americana; una musica che, in questo caso, non risparmia connotazioni politiche (“cruel country” vuol dire anche “paese crudele”). Il disco è corposo, ricco di spunti e di idee ma è fatto per i conoscitori di country, folk ed americana. E per i fan storici dei Wilco? Potrebbe essere una interessante sfida.

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Wilco – Cruel Country / Anno di pubblicazione: 2022 / Genere: Country Rock