Pokèmon Rosso e Blu diventano vietati ai minori per il gioco d’azzardo

Pokèmon Rosso e Blu saranno da oggi vietati ai minori a causa della presenza di un casinò, e dunque di elementi di gioco d'azzardo in game

pokèmon rosso blu giallo
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Sono passati ormai oltre 20 anni da quando sul mercato europeo arrivarono Pokèmon Rosso e Blu (qui la recensione). Fin dal rilascio dei vari titoli uno degli elementi che aveva sempre fatto storcere il naso era stata la presenza nella città di Azzurropoli di un casinò nel quale fosse possibile giocare alle slot machine ed anche acquistare Pokèmon. Ebbene quell’elemento è stato riconosciuto dal PEGI (Pan European Game Information) come pericoloso per i bambini ed ha dunque deciso di vietare il gioco ai minori.

A dare la notizia all’intera comunità dei mostriciattoli tascabili è stato Joe Merrick, uno dei più illustri insider in ambito Pokèmon.

Così sembra che ogni videogioco che simuli il gioco d’azzardo sia ora valutato come un 18+ in Europa attraverso PEGI – si legge. Pokémon Rosso, Blu e Giallo segnalati come gioco d’azzardo. Per quanto la gente odi la rimozione degli angoli di gioco nei giochi Pokémon, questa accortezza è chiaramente necessaria.

Bisogna tuttavia fare una precisazione. Nell’articolo postato dallo stesso Merrick vi è una precisazione fatta da PEGI.

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PEGI ha chiarito che i giochi più vecchi con elementi di gioco simulato manterranno la loro classificazione per età se ripubblicati, a condizione che il gioco non venga aggiornato, modernizzato, reinterpretato o alterato in qualsiasi altro modo che lo porterebbe a essere interpretato come un nuovo gioco. Ciò significa che i giochi che sono stati storicamente classificati come PEGI 12 manterranno tale classificazione se verranno nuovamente immessi sul mercato nella stessa forma.

Il che significa che questa nuova valutazione verrà applicata solamente per eventuali nuove versioni di Pokèmon Rosso, Blu e Giallo nel caso in cui strutture come il casinò di Azzurropoli venissero mantenute nel gameplay. Le nuove regole non toccano dunque le copie già in commercio.

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