I 10 chitarristi più sottovalutati della storia del rock [LISTA]

Se siete convinti di conoscere ed apprezzare appieno tutti i migliori chitarristi della storia del rock, forse questa lista vi farà ricredere. Ecco quali sono per noi alcuni tra i più sottovalutati di sempre

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6. Mick Ronson

Un chitarrista la cui importanza vien regolarmente ridimensionata, in realtà tra i più significativi degli anni ’70. Il suo genere è il glam e ne pone le basi, come tecnica di chitarra, nel ruolo di alter-ego di David Bowie e nome centrale della sua formazione, gli Spiders from Mars. Forse solo Marc Bolan è altrettanto fondamentale in questo campo e in quell’epoca, ma di certo meno inventivo.

David Bowie – Ziggy Stardust, 1972

5. Steve Howe

Chitarrista geniale ed eclettico, l’addetto alle sei corde degli Yes è tra i primi chitarristi rock a mostrare una chiara influenza derivante dalla musica funk (se si eccettua, chiaramente, Jimi Hendrix). Lo fa in tempi non sospetti, senza trascurare al contempo una tecnica sopraffina espressa in invenzioni sorprendenti e fantasiose, riff straordinari e assolo da riascoltare con estrema assiduità.

Yes – Siberian Kathru, 1973

4. Lee Ranaldo

Di Lee Ranaldo è stato detto che, in decadi di carriera, sia stato in grado di trarre da una chitarra “qualunque suono e rumore possibile”. Figura prominente del noise rock, il chitarrista ha sempre visto il suo strumento non come fornace di note organizzate, ma come universo da esplorare ed ampliare, forzandone i confini oltre ogni aspettativa. Per certi versi, l’anti-chitarrista per antonomasia.

Sonic Youth – Dirty Boots, 1990

3. Graham Coxon

Il chitarrista più atipico (e sottovalutato) dell’intera scena inglese anni ’90, Graham Coxon prende ispirazione tanto dall’alt rock americano quanto dai suoni pieni e colorati di John Squire degli Stone Roses. Non dimentica la lezione energica del punk, né la necessità di provare sempre riff e stili melodici nuovi ed inaspettati. Un modo di suonare la chitarra, il suo, alternativo per eccellenza.

Blur – Magic America, 1994

2. Syd Barrett

Alla fine degli anni ’60, in un clima di intenso cambiamento nel mondo della musica, nessuno tra i chitarristi suona come Syd Barrett. Nessuno compone come lui, si avventura in assolo psichedelici e quasi malati, sperimenta con rumorismi e inventa interi mondi a partire da riff inimmaginabili. Basta sentire una sua performance come questa, per rimpiangere ciò che sarebbe potuto diventare se fosse rimasto “sano”.

Pink Floyd – Lucifer Sam, 1967

1. Andy Summers

Un genio chitarristico completo, con un retroterra prog ma una perfetta capacità di adattamento a stili come il punk, il reggae, lo ska e la new wave e una sensibilità melodica perfetta per la classifica. Si aggiungano una tecnica immancabile ed eccelsa, una padronanza del solistico/ritmico alternato in stile Pete Townshend e un’inventiva senza limiti, ed ecco il chitarrista dei Police che meriterebbe di essere leggenda.

The Police – So Lonely, 1979