10 film d’amore atipici e controversi

10 film d'amore atipici e controversi
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L’amore non segue regole precise e si esprime nel mondo che più gli aggrada. Non esistono schemi in cui confinarlo, tantomeno pensieri razionali che possano descriverlo.

È una forza che non può essere descritta e che può manifestarsi nei confronti di chiunque e verso qualsiasi cosa. Non esistono modi corretti nel suo manifestarsi e tantomeno etiche applicabili a questo sentimento. Non c’è via che sia universalmente percorribile o strada sbarrata, ma solo persone che siano capaci di provarlo.

Ecco 10 film d’amore atipici e controversi che vi affascineranno:

1. Amour – Michael Haneke (2012)

10 film d'amore atipici e controversi

10 film d’amore atipici e controversi

Amour è un’opera che sceglie di parlare attraverso le immagini, ripudiando il banale ed esaltando tutti quei dettagli celati, ma visibili ad un occhio attento. Un film che dilata la sua struttura narrativa, per lasciare respirare i silenzi, i gesti quotidiani e tutti quei ricami che vanno a comporre la vita di una coppia. Michael Haneke sceglie così di narrare una storia sincera, scevra di eccessi e di qualsivoglia tentativo forzato di far commuovere, portando lo spettatore ad immergersi in una realtà tanto tangibile, quanto dolorosa. La musica,che è un elemento importante dell’opera, non viene quasi mai messa sotto i riflettori, ma riesce ugualmente a fuoriuscire dagli angoli in cui viene confinata, acquisendo un ruolo di rilievo.

Amour è un film che stringe il cuore in una morsa, un capolavoro curato in ogni singolo dettaglio, che esalta le forme e le situazioni, riempiendole di sensazioni arcaiche e comuni a tutti gli esseri umani.

Delicato, ma crudo; dolce, ma sadico, questi sono i contrasti scelti da Haneke per dare vita ad una danza malinconica e struggente, che non può non suonare familiare a tutti noi. Uno delle opere più riuscite e ammalianti di questo ventennio, non ancora giunto al termine.

 

2. Hiroshima mon amour – Alain Resnais (1959)

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10 film d’amore atipici e controversi

Ad Hiroshima il passato ed il presente della città, sono avvinghiati e stretti l’uno contro l’altro, in un rapporto esistenziale ed indivisibile. Una volta ad Hiroshima non c’erano più ospedali, né musei e le ombre delle persone, a causa del calore di dieci mila soli, si imprimevano in maniera indelebile sui muri e sulle strade. Oggi, ad Hiroshima i popoli si mescolano e la tragedia viene venduta ai turisti e la sua vera natura viene dimenticata. Un passato che non si rassegna, che insegue il presente in un labirinto di case e di ombre, senza dargli respiro e la possibilità di essere libero ed indipendente dalla sua presenza. L’Oggi, al tempo stesso, schiaccia il passato, cerca di cancellarlo senza riuscirsi o senza volerlo realmente. Entrambi hanno bisogno l’uno dell’altro per esistere, sono costretti a convivere e adattarsi ognuno alla forma dell’altro, per dare una forma alla città che rappresentano. 

Hiroshima, mon amour è un capolavoro della storia del cinema, un film immenso e perfetto che racconta con grazia ed intensità la guerra, l’uomo e la storia di un luogo simbolo della stupidità e della ferocia dell’umana stirpe.

3. Il filo nascosto – Paul Thomas Anderson (2017)

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10 film d’amore atipici e controversi

Delicato, raffinato ed elegante; Il filo nascosto è il palcoscenico di un amore controverso, quasi distruttivo e comprensibile unicamente da chi ne viene travolto. Un rapporto inspiegabile a molti che, si afferma con una violenza silenziosa, prima poco appagante e poi sempre più coinvolgente e morbosa. Una ricostruzione della propria individualità attraverso alla demolizione dell’altrui persona, un rapporto tossico per entrambi gli amanti, ma che diviene indispensabile per la loro esistenza. Un’analisi aggraziata e vivida sulla vita di un uomo, di un’artista incapace di rapportarsi con gli altri, se non le proprie creazioni. Un sentimento irrefrenabile e che non conosce limiti, alimentato da una voglia inconscia di poter essere apprezzato ed amato da qualcuno.

Il filo nascosto è un film che gioca molto con il non detto, con tutti quei dettagli in grado di comunicare un’emozione o un particolare, senza essere per forza messi al centro dell’attenzione.

Merito in parte anche di una meravigliosa sceneggiatura che sa dar vita a dei personaggi oltremodo credibili e tangibili, tanto da far pensare che siano vissuti realmente. Figure vivide e colorate, tanto da lasciar stupito lo spettatore per la loro aggraziata realizzazione.

Una fotografa immensa accompagna ogni singola scena dell’opera, in grado di esaltare le forme e i colori presenti al suo interno.Tutte le sequenze quindi rivelano una tecnica perfetta e ben equilibrata, che si dimostra come l’ennesima conferma della bravura di Paul Thomas Anderson dietro la macchina da presa. Una vera gioia per gli occhi, un tocco di classe aggiuntivo al film che si ritrova così arricchito da un lato estetico praticamente perfetto. Una storia ben delineata e sviluppata che non fa la morale nessuno e che si limita solo a raccontare la storia di un uomo e di tutti i suoi demoni. Il fantasma di una madre, mai morta realmente, a cui il protagonista dedica la sua intera arte, rivelando allo spettatore la sua anima tormentata e travagliata. Un dettaglio capace di rivelare un rapporto quasi conflittuoso tra l’artista e il suo lavoro che, è destinato a vacillare ulteriormente con l’arrivo dell’amore carnale nella vita di quest’ultimo. Un film immenso che non racconta e che non spiega tutto ciò che vuol dire, ma che lascia allo spettatore il compito di comprendere l’insieme del tutto

4. Love Exposure – Sion Sono (2008)

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10 film d’amore atipici e controversi

Love Exposure non è solo un manifesto della cultura pop, ma anche un’opera che vive di contrasti e di esasperazioni. Un film che oltre ad essere un capolavoro dei nostri tempi, si erge anche a simbolo di una generazione e di una cultura, più che mai attuale. Sion Sono dirige così il suo più grande lavoro, un’odissea che si inerpica tra il sacro e il profano e che indirettamente esalta il concetto dell’umorismo Pirandelliano e dell’alienamento. La religione, o una qualsivoglia convinzione, è capace di plasmare non solo la società in cui si instaura, ma anche la concezione della realtà di chi vi crede. Un’influenza violenta, che agisce sul subconscio di chi ha fede e che lo porta inevitabilmente ad una metamorfosi, sia nel pensiero e sia nel modo con cui si interfaccia con il mondo. Una forza sacra e nichilista che si scontra con quella profana e insita nell’uomo; l’amore.

Love Exposure è un trattato che mette in luce una società fatta di esasperazioni; condizionata e plagiata dai mille input che riceve quotidianamente e che la espone ad una battaglia invisibile tra fede e sesso, tra ciò che la società considera giusto e ciò che ritiene moralmente sbagliato; e di conseguenza tra quello che è un artificio e quello che è puramente naturale.

Sion Sono quindi porta in vita un’opera esistenzialista, dove il vuoto cosmico di una società, senza una vera e propria identità, si scontra con un latente pessimismo nei confronti della religione, vista come un macigno pronto a schiacciare tutti coloro che lo sorreggono. Solo l’amore può arrestare questa terribile macchina di distruzione, unica vera forza al mondo in grado di muovere tutto.

 

5. I’m cyborg but that’s ok – Park Chan-wook (2006)

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10 film d’amore atipici e controversi

Noi non siamo altro che i figli dei luoghi in cui cresciamo. Riflessi che si alterano in base a ciò che circonda e in che cosa scegliamo di credere. La realtà quindi non è mai concreta, ma sempre filtrata dalla nostra coscienza, luogo in cui risiedono le nostre più profonde convinzioni e il posto in cui albergano i nostri traumi più profondi. Park Chan-wook, autore del celebreOld Boy“, attraverso il dramma e la commedia decide di raccontare una storia tanto intima, quanto bizzarra.

Young-goon è una ragazza che crede fermamente di essere un cyborg, un’alienata che rifiuta la realtà di tutti i giorni, per rifugiarsi in una fantasia dove non esistono limiti.

Un’opera dai colori vividi, capaci di ricordare quelli a pastello, e che donano una maggiore enfasi ad una storia, già capace di arrivare allo spettatore grazie ad una sincerità toccante. Una sorta di fiaba moderna, dove attraverso l’evoluzione ci si modella e ci si trasforma, fino a diventare un qualcosa di nuovo e più conforme ai cambiamenti. Un titolo che spinge a sognare ad occhi aperti, senza ricorrere a facili moralismi, emozioni becere o retoriche di sorta. Un film scevro di elementi superflui, ingenuo e puro, che fa della sua semplicità un’arma utile per parlare di temi profondi e toccanti, senza essere pesante o prolisso. Un gioiello della filmografia orientale.