Pugh: “Midsommar mi ha causato 6 mesi di depressione”

In un'intervista rilasciata a The Louis Theroux Podcast, Florence Pugh ha parlato delle conseguenze che Midscommar ha avuto sulla sua psiche

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Parla Florence Pugh

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Florence Pugh, una delle attrici più talentuose della sua generazione, è tornata a parlare delle difficoltà emotive affrontate durante le riprese di Midsommar, il film horror psicologico diretto da Ari Aster.

In una recente intervista rilasciata a The Louis Theroux Podcast, la candidata all’Oscar ha raccontato come il ruolo di Dani, una giovane donna americana devastata dal dolore e intrappolata in una relazione tossica, abbia avuto un impatto profondo sulla sua salute mentale.

L’attrice ha spiegato di aver abusato delle proprie emozioni per calarsi completamente nel personaggio, tanto da cadere in uno stato di depressione durato sei mesi dopo la fine delle riprese.

Non posso esaurirmi in quel modo perché ha un effetto a catena. Penso che Midsommar mi abbia reso triste per circa sei mesi e non capivo perché fossi depressa – dice Florence Pugh. Sono tornata dopo aver girato Piccole Donne, che è stata un’esperienza molto divertente e con un tono completamente diverso da Midsommar, quindi credo che abbia accantonato tutto. Poi, quando sono tornata a casa per Natale, ero così depressa che ho pensato: ‘Oh, credo che sia per Midsommar’, ma non ci ho fatto caso e probabilmente non dovrei farlo di nuovo.”

Midsommar è stato il secondo lungometraggio del regista Ari Aster, già noto per Hereditary. Il film richiedeva a Florence Pugh di interpretare un personaggio costantemente immerso in un dolore psicologico devastante. L’attrice ha spiegato di aver affrontato il ruolo con un realismo estremo:

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Non avevo mai visto un livello di dolore o di salute mentale come quello che mi veniva chiesto sulla sceneggiatura. All’inizio immaginavo solo di sentire la notizia della morte di uno dei miei fratelli, poi verso metà delle riprese ho pensato: ‘Oh no, dovevo proprio immaginare le bare’. E verso la fine, sono andata davvero al funerale di tutta la mia famiglia.

Non stavo solo piangendo, dovevo sembrare addolorata. Non avevo mai fatto nulla di simile e ho pensato: ‘Ecco la mia opportunità, devo provarci’. In pratica mi sono messa all’inferno. Ma non lo farò più. Mi ha davvero distrutta.

Dopo la conclusione delle riprese di Midsommar, Florence Pugh si è immediatamente trasferita sul set di Piccole Donne di Greta Gerwig, a Boston. Il passaggio da un ruolo oscuro a uno luminoso ha generato un contraccolpo emotivo fortissimo. L’attrice ha raccontato di aver pianto durante il volo per Boston, realizzando di dover finalmente “lasciare Dani nel passato”.

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Il mio cervello provava compassione per me stessa perché avevo abusato emotivamente di me stessa per ottenere una buona interpretazione, ma poi mi sono anche pentita di quello che avevo fatto. È stato molto strano, non mi ero mai preoccupata per i miei personaggi dopo aver finito un film. Ma Dani era diversa: sentivo di averla lasciata in quel campo, con la troupe che la filmava mentre piangeva.

Florence Pugh ha precisato che qualsiasi abuso o stress vissuto durante la realizzazione del film è stato completamente autoinflitto, senza alcuna responsabilità da parte del regista Ari Aster, con cui mantiene un rapporto di grande stima professionale. In una precedente intervista al New York Times, l’attrice aveva definito Aster “un genio folle” e “un comico nel profondo”:

È particolare in un certo senso. Una volta che ridi di una cosa, lui cercherà di farti ridere di tutte le altre. Continuerà, e alla fine tutti scoppieranno a ridere a crepapelle

Con la sua interpretazione in Midsommar, Florence Pugh ha consolidato la propria reputazione di attrice intensa e coraggiosa, ma l’esperienza le ha anche insegnato i limiti dell’immedesimazione emotiva. Oggi, la star britannica preferisce tutelare la propria salute mentale, scegliendo ruoli che le permettano di esprimersi senza oltrepassare i confini del benessere personale.