Siti porno: dal 12 novembre scatta la verifica del’età

Dal 12 novembre l’AGCOM introduce la verifica dell’età per accedere ai siti porno: ecco come funzionerà il nuovo sistema anonimo di controllo.

OnlyFans, porno
Credits: Onlyfans - Fotogramma/IPA
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Rivoluzione nella fruizione del materiale porno

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A partire dal 12 novembre 2025, accedere ai principali siti pornografici dall’Italia non sarà più un’operazione immediata. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha infatti deciso di applicare nuove norme che impongono una verifica reale dell’età degli utenti, con l’obiettivo di impedire ai minori di visionare contenuti per adulti. Si tratta di un sistema che promette di tutelare la privacy ma che, per molti, renderà la procedura di accesso più complessa e lenta.

La decisione dell’AGCOM nasce dall’attuazione di un provvedimento del governo Meloni del 2023, collegato al cosiddetto “decreto Caivano”, e in linea con le direttive europee contenute nel Digital Services Act del 2022. L’obiettivo comune è rafforzare la protezione dei minori online, limitando la possibilità di accedere a piattaforme che diffondono materiale pornografico.

Per il momento, le nuove regole interesseranno 48 siti web elencati in una lista ufficiale pubblicata dall’AGCOM, che potrà essere ampliata nel tempo. Tra i nomi figurano portali molto conosciuti come PornHub, YourPorn e OnlyFans, ma anche piattaforme di minore notorietà. L’elenco, comunque, rappresenta solo una piccola parte dell’enorme offerta di contenuti pornografici accessibili dall’Italia, e ne restano fuori molti siti altrettanto popolari.

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Finora, per accedere a questi portali era sufficiente cliccare sull’avviso che richiedeva di confermare di avere più di 18 anni. In pratica, un semplice gesto bastava a dichiararsi maggiorenni, senza alcun controllo effettivo. Con le nuove norme, invece, entra in gioco una verifica formale e certificata dell’età, affidata non ai siti stessi, ma a soggetti terzi qualificati.

Il sistema introdotto si basa su un principio di “doppio anonimato”.

  • Da un lato, le aziende che verificano l’età (banche, operatori telefonici o società specializzate) non sapranno per quale sito viene richiesta la certificazione.
  • Dall’altro, il sito porno riceverà solo la prova che l’utente è maggiorenne, senza alcun dato personale o identificativo.

In pratica, quando una persona tenterà di entrare in uno dei siti soggetti alla norma, dovrà richiedere una “prova dell’età” a uno di questi soggetti terzi. L’ente verificherà che l’utente abbia compiuto 18 anni e fornirà un codice di accesso anonimo. Il codice, contenente solo l’informazione sull’età, verrà poi usato per completare l’ingresso al sito. Secondo le linee guida, la verifica dovrà essere ripetuta ogni volta che si accede.

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Nel documento dell’AGCOM non vengono imposti sistemi specifici di controllo, ma vengono elencate chiaramente le pratiche vietate. Non sarà consentito, ad esempio, l’uso di riconoscimento facciale biometrico, la raccolta di documenti di identità da parte dei siti pornografici o la semplice autodichiarazione dell’utente.

Resta tuttavia una certa incertezza su come le piattaforme si adegueranno e su quanto velocemente il nuovo sistema entrerà effettivamente in funzione. È probabile che solo dopo il 12 novembre si capirà come reagiranno i grandi siti e quali saranno le difficoltà tecniche o pratiche di applicazione.

In base al decreto Caivano, sarà compito dell’AGCOM vigilare sull’attuazione delle nuove regole. I siti che non rispetteranno le prescrizioni avranno 20 giorni di tempo per mettersi in regola, dopodiché potranno incorrere in sanzioni o persino essere bloccati sul territorio italiano.

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