Clothoff permetteva di spogliare “virtualmente” chiunque e di inserire le persone in contesti osé, senza la il loro consenso
Stop a Clothoff: il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto, “in via d’urgenza e con effetto immediato”, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati personali degli utenti italiani. La misura è stata presa nei confronti della app che, sfruttando tecnologia I.A. permetteva a tutti gli utenti, anche minorenni, di “spogliare” virtualmente chicchessia.
Non solo: secondo quanto spiega il Garante: “Clothoff offre un servizio di IA generativa che rende possibile, gratuitamente e a pagamento, la generazione di immagini di deep nude, ovvero foto e video falsi che ritraggono persone reali in pose nude o sessualmente esplicite o, addirittura, pornografiche”.
“L’applicazione consente a chiunque – inclusi i minorenni – di creare fotografie e realizzare video partendo da immagini, anche ritraenti minori, in assenza di qualsiasi accorgimento che permetta di verificare il consenso della persona ritratta e senza apporre alcuna segnalazione circa il carattere artificiale di foto e video”.
Un intervento si è quindi reso necessario per proteggere la dignità e la privacy di personaggi anche famosi, come Benedetta Parodi – che via social ha informato di essere stata vittima a sua volta di queste pratiche di deepfake (video qui sotto). La giornalista dice: “Bisogna far divampare un incendio. Bisogna denunciare e condannare con tutte le nostre forze queste disgustose forme di violenza nei confronti delle donne. Perché si tratta di una violenza subdola, vigliacchissima e umiliante”
Fonti: La Repubblica, Ansa
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