Oz Perkins ha duramente criticato la nuova stagione di Monster: The Ed Gein Story, ammettendo di non averla vista e di “non volerla guardare nemmeno con un palo di tre metri”. Il motivo? Le numerose libertà creative e la rappresentazione che la serie fa di suo padre, l’attore Anthony Perkins, interpretato da Joey Pollari.
In un’intervista rilasciata a TMZ, il regista Oz Perkins ha espresso la propria preoccupazione per la direzione che ha preso il genere true crime nelle mani delle grandi piattaforme di streaming. “Gli streamer hanno trasformato il true crime in contenuti glamour e significativi”, ha dichiarato, aggiungendo di temere che la cultura stia venendo “rimodellata in tempo reale dai signori”.
Oz Perkins ha spiegato che il genere true crime è “sempre più privo di contesto” e che “la Netflixizzazione del dolore reale”, cioè l’uso di autentiche esperienze umane per intrattenimento, “sta giocando per la squadra sbagliata”.
Nella terza stagione di Monster, ora disponibile in streaming, Pollari interpreta Anthony Perkins, la star di Psycho (1960), qui raffigurato come un attore represso, definito dal suo ruolo da assassino e tormentato dalla propria omosessualità.
Sebbene la sessualità di Perkins fosse un segreto di Pulcinella a Hollywood, l’attore rimase sposato con la fotografa e attrice Berry Berenson, madre di Oz, fino alla sua morte per AIDS nel 1992, a 60 anni.
L’ultima stagione di Monster ruota attorno alla figura di Ed Gein, ma si ispira solo in parte alla sua storia reale. La serie affronta anche l’impatto dei crimini di Gein su celebri film horror come Psycho, Non aprite quella porta (1974) e Il silenzio degli innocenti (1991).
Harold Schechter, autore del libro Deviant: The Shocking True Story of Ed Gein, the Original Psycho, considerato il testo di riferimento sul caso, ha confermato al New York Post che “una percentuale molto alta della serie è semplicemente inventata” e che l’ultima controversa stagione di Ryan Murphy “si discosta enormemente dalla realtà dei fatti”. “Gran parte di tutto questo è pura invenzione esagerata”, ha aggiunto Schechter.
Ryan Murphy era già stato criticato in passato per le sue interpretazioni romanzate di storie vere in Monster, in particolare quelle dedicate a Jeffrey Dahmer e ai fratelli Erik e Lyle Menendez. Per la prossima stagione, il creatore della serie si concentrerà sul caso di Lizzie Borden.