Michael Mann, maestro del cinema d’azione e autore di cult come Heat – La sfida e Collateral, ha ricevuto il Premio Lumière 2025 al Festival del Cinema Lumière di Lione. Durante la conferenza stampa e la masterclass dedicate alla sua carriera, il cineasta ha parlato del suo rapporto con l’intelligenza artificiale, del tanto atteso Heat 2 e dei suoi prossimi progetti.
Mentre l’intelligenza artificiale continua a dividere Hollywood, Michael Mann si definisce agnostico sull’argomento, pur non escludendo di sperimentarla nel suo prossimo film.
Non sperimento la tecnologia in modo gratuito – ha spiegato il regista. Quando ho un bisogno drammatico o estetico, allora approfondisco ciò di cui ho bisogno.
Mann ha aggiunto che l’invecchiamento e il ringiovanimento digitale potrebbero giocare un ruolo importante in Heat 2, il sequel del suo capolavoro del 1995. Le riprese, ha anticipato, dovrebbero iniziare nell’estate 2026.
Il regista ha anche confermato che la produzione del film è passata dalla Warner Bros. a United Artists, di proprietà di Amazon MGM, con il produttore Scott Stuber al fianco di Mann.
Heat 2 è un film costoso da realizzare, ma credo debba essere girato con le giuste dimensioni e su scala adeguata -ha dichiarato. Sarà ambientato e girato tra Chicago, Los Angeles, il Paraguay e forse anche Singapore.
A differenza di Ferrari, il film con Adam Driver distribuito da Amazon e uscito solo in parte nelle sale internazionali, Heat 2 avrà una distribuzione cinematografica completa.
Siamo passati dalla Warner Bros. ad Amazon e United Artists, ma uscirà sicuramente nei cinema statunitensi, probabilmente in circa 4.000 sale e per almeno 45 giorni – ha spiegato Michael Mann.
Il film si muoverà su due linee temporali, prima e dopo gli eventi del film originale.
La storia riprenderà un giorno dopo la fine di Heat: solo Val Kilmer è vivo e deve fuggire dagli Stati Uniti – ha rivelato il regista.
Michael Mann ha aggiunto che i personaggi di Heat sono ancora molto presenti nella sua mente.
Mi è venuta un’idea basata sul rapporto tra due avversari letali, Hannah (Pacino) e McCauley (De Niro), su come affrontare le loro vite prima e dopo gli eventi del film – ha detto. Nel 1988 Hannah era un poliziotto a Chicago e McCauley aveva una moglie, una figliastra, una famiglia nucleare a cui era molto legato
Michael Mann ha poi rivelato dettagli sul suo prossimo progetto dopo Heat 2, un film ambientato durante la battaglia di Hué del 1968, tratta dal libro di Mark Bowden, autore di Black Hawk Down.
È un’opera molto umana e potente. Ho trascorso molto tempo parlando con i sopravvissuti a quella battaglia. Il libro ha anche ispirato il personaggio di Al Pacino in Heat, un ex marine che ha partecipato alla battaglia di Hué e nel 1988 soffre ancora di disturbo post-traumatico da stress.
Il film sarà, secondo Michael Mann, una sorta di Rashōmon, con diverse prospettive e punti di vista sia americani che vietnamiti.
Il regista ha inoltre annunciato che produrrà un western intitolato Comanche, diretto da Scott Cooper, autore di Springsteen: Deliver Me From Nowhere, proiettato proprio durante il Lumière Festival.
Mann ha concluso la sua visita a Lione partecipando alla tradizionale rievocazione del primo film della storia, Gli operai escono dalle fabbriche Lumière a Lione (1895) di Louis Lumière. Con l’aiuto di Thierry Frémaux, il regista ha realizzato sei nuove riprese del celebre cortometraggio, utilizzando diverse inquadrature e persino il proprio iPhone.