Momento di grande paura per Sigfrido Ranucci
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Una notte di paura e sconcerto ha scosso la tranquilla zona di Campo Ascolano, a Pomezia, dove un grave attentato ha colpito il giornalista Rai Sigfrido Ranucci, storico conduttore della trasmissione d’inchiesta Report su Rai3. Le vetture del giornalista e di sua figlia sono esplose poco dopo la mezzanotte, in un episodio che poteva trasformarsi in tragedia. Le indagini sono in corso e gli inquirenti ipotizzano un chiaro atto intimidatorio.
Secondo quanto reso noto nella notte tra il 16 e il 17 ottobre dai canali ufficiali di Report, due ordigni sarebbero stati collocati sotto le auto della famiglia Ranucci, parcheggiate davanti all’abitazione del giornalista. Le esplosioni hanno completamente distrutto i veicoli e provocato danni anche alle abitazioni vicine. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito, ma la potenza della deflagrazione avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche.
Nel messaggio diffuso sui social, la redazione della trasmissione parla di un atto potenzialmente letale:
La deflagrazione avrebbe potuto uccidere. L’auto è saltata in aria danneggiando anche l’altra auto di famiglia e la casa accanto.
Le immagini diffuse mostrano le carcasse bruciate delle auto, illuminate dalle luci dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine intervenute immediatamente sul posto.
Carabinieri, Digos, polizia scientifica e vigili del fuoco hanno transennato l’area per effettuare i rilievi. La Procura competente ha già aperto un fascicolo, e il Prefetto di Roma è stato informato dell’accaduto. Gli inquirenti stanno verificando la natura e la composizione degli esplosivi utilizzati, mentre si ipotizza che si tratti di un attentato premeditato. Sigfrido Ranucci, che dal 2021 vive sotto scorta a seguito di precedenti minacce, viene ora nuovamente preso di mira in quello che appare come un grave atto intimidatorio contro la libertà di stampa.
Intervistato dal Corriere della Sera poche ore dopo l’attacco, il giornalista ha raccontato con evidente emozione quanto accaduto:
Mia figlia – ha detto Sigfrido Ranucci – è passata davanti alla mia auto pochi minuti prima dell’esplosione. Avrebbero potuto ammazzare una persona, avrebbero potuto ammazzare mia figlia. Hanno usato almeno un chilo di esplosivo. C’è un clima di isolamento e di delegittimazione nei miei confronti, negli ultimi mesi ho ricevuto varie minacce, tutte oggetto di denuncia
Terribile.