Fedez risponde a Ghali: “Dov’eri 11 anni fa?”

In un episodio del Pulp Podcast, Fedez ha risposto all'accusa mossa da Ghali al mondo rapper per la questione palestinese

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La scena rap italiana torna al centro dell’attenzione mediatica, questa volta non per un nuovo singolo o una collaborazione, ma per uno scontro acceso tra due delle sue voci più riconoscibili: Ghali e Fedez.
La miccia è scattata da un tema tutt’altro che leggero – il conflitto israelo-palestinese – e si è rapidamente trasformata in un dibattito sull’impegno politico e sociale degli artisti contemporanei.

L’attacco di Ghali: “Il rap è morto, è tutto un gran teatro”

Tutto ha avuto inizio il 3 ottobre 2025, quando Ghali ha pubblicato su Instagram un lungo post accompagnato da un carosello di immagini e dal messaggio destinato a scuotere il mondo della musica

Il rap è morto, è tutto un gran teatro

Un’espressione non casuale, che riprendeva il titolo del suo spettacolo “Il Gran Teatro”, andato in scena a settembre a Fiera Milano Live, dove arte, politica e riflessione sociale si intrecciavano in un unico progetto.

Nel suo messaggio, l’artista milanese ha criticato apertamente la mancata presa di posizione di molti colleghi riguardo alla guerra tra Israele e Palestina, scrivendo:

Quella del ‘io non ho mai fatto politica sui miei profili social quindi perché dovrei farlo ora’, oppure ‘è una storia molto delicata e complicata che va avanti da millenni’ sono tutte stron***e e scuse (…)

Le sue parole hanno subito diviso il pubblico: c’è chi le ha interpretate come un invito alla responsabilità civile, e chi, invece, come un esercizio di moralismo fuori luogo.

Fedez replica: “Spot al genocidio”

A distanza di pochi giorni, Fedez ha deciso di rispondere nel suo Pulp Podcast, pubblicando un episodio dal titolo provocatorio: “Spot al genocidio”.
Durante la puntata, il rapper ha chiamato in causa direttamente Ghali:

 
 
 
 
 
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Ghali, undici anni fa, quando parlavo di Palestina, dov’eri?

Con tono fermo, Fedez ha ricordato il proprio passato artistico, segnato – a suo dire – da un costante impegno politico:

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Ghali lo conosco da tanti anni. Era proprio nel periodo 2010/2011 in cui io ho sempre affrontato tematiche politiche, ho fatto varie canzoni in cui parlavo del conflitto israelo-palestinese. Questo tipo di retorica del ‘sono il più puro’ è una retorica che non funziona. Se volessi applicare lo stesso criterio, ti direi: Ghali, undici anni fa, quando parlavo di Palestina, dov’eri?

L’accusa di incoerenza

Nel proseguire il suo discorso, Fedez ha allargato la riflessione all’attualità, sottolineando come oggi il conflitto israelo-palestinese stia toccando un punto di non ritorno:

Oggi stiamo assistendo alla fase finale di una pulizia etnica. Mi sono emozionato a vedere le persone scese in piazza, perché ho visto finalmente qualcosa di reale, le persone nel mondo reale, non più nei commenti

Tuttavia, il rapper milanese non ha risparmiato critiche al collega, accusandolo di incoerenza:

Quando vedo queste cose qui invece mi cadono le pa**e: vedere un rapper che, direttamente dalla Fashion Week di Parigi, viene a fare la morale ad altri. Perché tu, Ghali, così come me e come tanti altri rapper, hai collaborato con brand che sostengono Israele. Quindi è una retorica che non funziona, perché lo stesso moralismo che tu stai facendo agli altri, gli altri possono farlo su di te, Ghali.

Pur mantenendo un tono critico, Fedez ha poi cercato di stemperare i toni, lasciando spazio a una riflessione più equilibrata:

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Dov’eri undici anni fa? E non è una colpa. Sai perché? Semplicemente non ti eri interessato al tema. Così come io non te ne faccio una colpa, tu non puoi farla agli altri. Perché oggi si può dire tutto sul conflitto israelo-palestinese, ma non si può dire che non se ne parli. Io spero vivamente che questo post non sia l’annuncio di un nuovo singolo. Perché se fosse realmente così, tu passeresti dallo ‘Stop al genocidio’ allo ‘Spot al genocidio’.

Reazioni dal mondo del rap

Le dichiarazioni di entrambi hanno scatenato un vero effetto domino nella scena hip hop italiana. Clementino ha preso le parti di Ghali, scrivendo su Instagram:

Millantate la parola hip hop. Potete avere tutti i platini del mondo (…) ma non siete nulla.

Inoki ha invece commentato con toni più ironici, scrivendo:

E ti ringraziamo per averlo ucciso – riferendosi alla frase di Ghali “Il rap è ufficialmente morto”.

Più riflessivo il commento di Artie 5ive, che ha osservato:

Puntare il dito sui nostri colleghi oggi non ci pulirà dai peccati commessi ieri. Palestina libera dagli oppressori.

Infine, Guè ha preferito agire piuttosto che parlare, mostrando pubblicamente le ricevute di alcune donazioni a sostegno della popolazione palestinese:

Non ho mai amato le ca**ate di Instagram. Rapper da classifica che non ti esponi, fai come me. Dona, manda il grano. Questo è molto meglio.