Non tutto ciò che appare in Monster corrisponde a realtà!
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L’ultimo capitolo della serie Monster, creata da Ryan Murphy e Ian Brennan per Netflix, è ispirato ai terribili crimini di Ed Gein, il famigerato assassino che ha influenzato la nascita di figure iconiche dell’horror come Norman Bates di Psycho e Buffalo Bill de Il silenzio degli innocenti.
Interpretato da Charlie Hunnam, Gein è al centro di una miniserie in otto episodi uscita il 3 ottobre (qui la nostra recensione), che mostra la vita e gli orrori compiuti dall’uomo che Netflix Tudum ha definito “il padrino di tutti i serial killer”.
Sebbene molti dettagli raccontati in Monster siano basati su fatti reali, la serie si prende diverse libertà creative. Ecco sette elementi della storia che non sono accaduti davvero nella realtà.
Adeline Watkins non ha fatto squadra con Gein
Nella serie, Adeline Watkins, interpretata da Suzanna Son, è presentata come complice e fidanzata storica di Ed Gein.
Nella realtà, Watkins aveva solo accennato a una possibile relazione con lui, salvo poi ritrattare e dichiarare ai giornalisti di conoscerlo semplicemente come un uomo “tranquillo e cortese”. Non c’è dunque alcuna prova di una relazione sentimentale durata vent’anni.
Gein e Bernice Worden non avevano una scintilla romantica
Dopo l’omicidio della taverniera Mary Hogan nel dicembre 1954, Ed Gein fu collegato alla scomparsa di Bernice Worden, proprietaria di un negozio di ferramenta a Plainfield, tre anni dopo.
In Monster, la scena del suo omicidio viene mostrata come un momento di passione, ma non esistono prove che tra Gein e Worden ci fosse una relazione.
Misteri sulla morte di Henry e sul rapimento di Evelyn
La serie mostra Ed Gein uccidere il fratello maggiore Henry e inscenare un incendio per coprire il delitto. Tuttavia, non esistono prove che Gein sia stato responsabile della sua morte. Come riportato nel libro Deviant: The Shocking True Story of the Original “Psycho” di Harold Schechter (2005), la polizia concluse che Henry morì per asfissia, probabilmente causata dal fumo, mentre cercava di domare un incendio boschivo.
Allo stesso modo, in Monster Gein viene mostrato come il rapitore e assassino di Evelyn Hartley, una giovane ragazza realmente scomparsa, ma mai collegata a lui dalle indagini ufficiali.
I dettagli sulla necrofilia di Gein non sono confermati
Nella serie, Gein è ritratto mentre pratica necrofilia, ma nella realtà negò sempre di aver avuto rapporti sessuali con i cadaveri.
Pur avendo conservato in casa resti umani e organi sessuali, non fu mai dimostrato che avesse compiuto tali atti.
Gein non ha comunicato con altri serial killer
In Monster, Ed Gein viene mostrato come fonte d’ispirazione per altri assassini, tra cui Richard Speck, che nella serie gli scrive lettere e lo definisce il suo “idolo”. In realtà, non ci sono prove che Speck o altri criminali abbiano mai avuto contatti con Ed Gein.
Gein non ha aiutato la polizia a catturare Ted Bundy
Un altro elemento inventato riguarda l’episodio in cui Gein aiuta la polizia a identificare Ted Bundy come sospetto per una serie di omicidi.
Sebbene nella vita reale Gein sia stato interrogato da alcuni detective, non fornì mai informazioni utili alle indagini né ebbe alcun ruolo nella cattura di Bundy.
Gein non è stato etichettato come ginefilo
In Monster, Ed ein parla con Christine Jorgensen, attivista transgender degli anni ’50, dichiarando di aver pensato di essere “transessuale”. Jorgensen lo corregge dicendogli che è “ginefilo”, ovvero attratto dalle donne o dalla femminilità. Nella realtà, Gein non si è mai descritto in questi termini. Il co-creatore Ian Brennan ha spiegato di aver introdotto questa distinzione per evitare che i crimini di Gein venissero erroneamente collegati alle identità transgender.
Per noi era davvero importante fare questa distinzione, dire: Guardate, sono due cose molto diverse – ha dichiarato Brennan a Tudum.
Che ne pensate?