Ed Gein: esperto parla delle condizioni mentali del killer

Paul E. Mullen, psichiatra forense, mette in dubbio la diagnosi di schizofrenia di Ed Gein

charlie hunnam, mostro, ed gein
Credits: Dsanche/CPR/ Backgird - Bettmann Archive
Condividi l'articolo

Un esperto forense parla dei disturbi di Ed Gein

Seguiteci sempre anche su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp!

L’uscita della nuova stagione della serie antologica Monster di Ryan Murphy, con Charlie Hunnam nei panni di Ed Gein (qui la nostra recensione), ha riacceso l’interesse per la figura del celebre assassino noto come “il macellaio di Plainfield”. La produzione Netflix ha già superato i 90 milioni di ore di visione, ma sta anche suscitando ampie discussioni per la rappresentazione empatica del criminale e alcune inesattezze storiche.

Attivo negli anni ’40 e ’50, Ed Gein uccise due donne e mutilò i cadaveri di altre nove, utilizzando la loro pelle e i loro resti per costruire oggetti domestici macabri. Arrestato nel 1957, fu sospettato di ulteriori omicidi, ma non fu mai in grado di ricordare con certezza se ne avesse commessi altri.

Dichiarato inabile a sostenere un processo, Gein trascorse il resto della sua vita in una struttura psichiatrica, dove morì di cancro ai polmoni nel 1984. Al momento della cattura, gli fu diagnosticata la schizofrenia, diagnosi che sembrò inizialmente fornire una spiegazione ai suoi comportamenti disturbati.

Nella nuova serie, Ed Gein è rappresentato come un uomo perseguitato da allucinazioni e deliri, in particolare da visioni e voci della madre Augusta. Tuttavia, uno psichiatra forense ha messo in dubbio la correttezza di questa diagnosi.

Durante un’intervista con Reach Screen Time, il professor Paul E. Mullen, esperto di psicologia criminale e autore di numerosi studi sugli assassini seriali, ha spiegato che la diagnosi di schizofrenia attribuita a Gein si basava su “criteri ampi e obsoleti” che oggi non sarebbero considerati validi.

I resoconti contemporanei lo descrivono come timido, egocentrico e socialmente isolato, ma senza alcuna prova di deliri persecutori, ha affermato Mullen.

Secondo l’esperto, le presunte allucinazioni di Ed Gein relative alla madre potrebbero essere interpretate come una reazione di lutto piuttosto che come un sintomo di psicosi.

Ha sentito la voce della madre dopo la sua morte, un’esperienza comune nei momenti di lutto piuttosto che un sintomo di psicosi – ha spiegato Mullen. Secondo gli standard moderni, non soddisferebbe i criteri per la schizofrenia o per alcun disturbo psicotico.

Il professore ha inoltre sottolineato l’influenza devastante che Augusta Gein, la madre del killer, ebbe sulla sua formazione.

Sua madre ha avuto un’influenza profonda e duratura, instillando in lui la paura del mondo esterno peccaminoso e in particolare delle donne – ha affermato Mullen.

La devozione di Ed Gein nei confronti della madre continuò anche dopo la sua morte, spingendolo a tentare di contattare il suo spirito. Secondo le sue stesse dichiarazioni, molti dei furti di tombe e forse anche i suoi omicidi furono legati a questa ossessione.

Questa relazione ha plasmato sia il suo sviluppo psicologico sia la natura estrema dei suoi crimini – ha concluso l’esperto.

Che ne pensate?