OpenAI: uno studio rivela chi potrebbe essere sostituito

OpenAI rivela i 44 lavori più a rischio con l’avanzata dell’intelligenza artificiale.

ChatGPT, openai
Credits: OpenAI
Condividi l'articolo

OpenAI spaventa i lavoratori

Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp

L’intelligenza artificiale sta rapidamente cambiando il mondo del lavoro. Mentre sempre più persone si affidano a chatbot come ChatGPT per gestire attività quotidiane, cresce anche la preoccupazione per il potenziale impatto di queste tecnologie sull’occupazione. Un recente studio pubblicato da OpenAI, intitolato Misurare le prestazioni dei nostri modelli in attività del mondo reale, analizza i 44 lavori più a rischio di essere sostituiti dall’IA nel prossimo futuro.

L’impatto dell’IA sul mercato del lavoro

Lo studio di OpenAI ha utilizzato una valutazione denominata GDPval, applicando la tecnologia più avanzata ai lavoratori umani in nove settori chiave dell’economia statunitense. I risultati mostrano che, in molti casi, i modelli di intelligenza artificiale riescono già a eguagliare – e talvolta superare – le prestazioni umane in specifici compiti lavorativi.

Un settore particolarmente esposto è quello della vendita al dettaglio. Secondo il report, il sistema Claude Opus 4.1 di Anthropic ha superato gli addetti al banco e al noleggio nell’81% dei casi, i responsabili delle vendite nel 79% e gli addetti alle spedizioni, alla ricezione e all’inventario nel 76%.

Al contrario, gli infermieri diplomati sembrano meno minacciati dall’automazione: l’IA ha prevalso solo nel 37% dei casi. “Abbiamo scoperto che i migliori modelli di frontiera odierni si stanno già avvicinando alla qualità del lavoro svolto dagli esperti del settore”, ha dichiarato OpenAI.

I settori più e meno vulnerabili

Anche i ruoli nel settore pubblico, come addetti alla conformità e assistenti sociali, risultano a rischio moderato, con l’IA che ha superato gli umani nel 52% dei compiti. Al contrario, registi, produttori e giornalisti sembrano relativamente al sicuro, perdendo solo nel 39% dei casi.

Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha riconosciuto che l’automazione rappresenta una minaccia concreta per molti lavoratori:

Sono sicuro che gran parte dell’attuale assistenza clienti che avviene tramite telefono o computer farà perdere il lavoro a queste persone, e questo sarà svolto meglio da un’intelligenza artificiale

Nonostante ciò, OpenAI sottolinea che l’obiettivo dell’IA non è sostituire completamente gli esseri umani, ma supportarli nel loro lavoro quotidiano. Tuttavia, resta da vedere come si evolverà il rapporto tra uomo e macchina nei prossimi anni.

Classifica: percentuale di vittorie dell’IA rispetto agli esseri umani

  • Addetti allo sportello e al noleggio: 81%
  • Responsabili delle vendite: 79%
  • Addetti a spedizioni, ricezione e inventario: 76%
  • Redattori: 75%
  • Sviluppatori di software: 70%
  • Investigatori e detective privati: 70%
  • Responsabili della conformità: 69%
  • Supervisori di prima linea di addetti alle vendite non al dettaglio: 69%
  • Rappresentanti di vendita (settore non tecnico): 68%
  • Direttori delle operazioni generali: 67%
  • Dirigenti dei servizi medici e sanitari: 65%
  • Acquirenti e agenti di acquisto: 64%
  • Consulenti finanziari personali: 64%
  • Responsabili dei servizi amministrativi: 62%
  • Rappresentanti del servizio clienti: 59%
  • Supervisori dei commessi al dettaglio: 59%
  • Supervisori di produzione e operai: 58%
  • Infermieri specializzati: 56%
  • Agenti immobiliari: 54%
  • Giornalisti e reporter: 53%
  • Responsabili dei sistemi informativi: 52%
  • Supervisori di polizia e detective: 49%
  • Rappresentanti di vendita tecnica e scientifica: 47%
  • Avvocati: 46%
  • Project manager: 42%
  • Assistenti sociali (infanzia e famiglia): 42%
  • Segretarie mediche e assistenti amministrativi: 42%
  • Agenti di vendita finanziari: 42%
  • Supervisori di personale amministrativo: 41%
  • Analisti di investimenti: 41%
  • Lavoratori del settore ricreativo: 37%
  • Infermieri diplomati: 37%
  • Gestori immobiliari e di comunità: 34%
  • Direttori finanziari: 32%
  • Produttori e registi: 31%
  • Tecnici audio e video: 30%
  • Concierge: 29%
  • Addetti agli ordini: 28%
  • Agenti immobiliari: 27%
  • Farmacisti: 26%
  • Commercialisti e revisori dei conti: 24%
  • Ingegneri meccanici: 23%
  • Ingegneri industriali: 17%
  • Montatori di film e video: 17%

Che ne pensate?