Ghali furioso con i rapper che non si espongono su Gaza

Sui social Ghali e Celementino hanno criticato fortemente i rapper che non si espongono su Gaza

ghali, sanremo
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Ghali e Celementino non le mandano a dire

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Nel pieno delle tensioni internazionali e nel giorno dello sciopero nazionale per la Flotilla for Gaza, il mondo della musica italiana viene scosso da una polemica accesa. A dare fuoco alle polveri sono due voci note del panorama rap, Ghali e Clementino, che sui social hanno duramente criticato i colleghi del genere per la loro mancanza di presa di posizione sul conflitto in Palestina. Secondo i due artisti, il silenzio di molti rappresentanti della scena rap italiana equivale a una forma di complicità.

Ghali: “Il nostro genere è morto”

Con un lungo sfogo pubblicato su Instagram, Ghali ha puntato il dito contro chi, a suo dire, preferisce tacere per convenienza economica o per paura di compromettere collaborazioni con i brand. Le sue parole sono state un vero e proprio atto d’accusa:

Il nostro genere è morto… Tacete per gli sponsor, se lo fate siete per il genocidio… Mettiteve scuorn Uno: non vi interessa, non è nel vostro algoritmo – scrive Ghali su Instagram – non sapete ‘come sono andate le cose’, avete un’idea confusa su chi siano i cattivi e i buoni ormai da decenni o pensate che sia una questione che appartiene solo a una specifica etnia, lontana dalla vostra…

Due: sostenete il genocidio e sì, sostenerlo vuol dire anche semplicemente non schierarsi. Qui c’entriamo tutti. Ma, come ogni volta, sarà troppo tardi quando lo capiremo… Tre: avete paura di perdere soldi, posizione e lavoro. Non avete parlato, e i brand non vi cercano. Non avete soldi, non avete stile, vi scopate le tipe tra amici, cosa ci avete guadagnato col vostro silenzio? Il rap è ufficialmente morto.

Il silenzio dei rapper ha ucciso il genere. Ne è rimasto solo lo stile, il suono, la forma. Qualsiasi artista che millanta di essere un rapper e usa un sacco di parole per riempire le strofe ma non dice un c…o sulla Palestina non può definirsi tale… Se sei un rapper e non parli di Palestina puoi anche smettere di avercela con gli sbirri. Se sei un rapper e non parli di Palestina puoi finalmente venderti del tutto (sempre se hai da vendere qualcosa). È anche vero che supportare la Palestina è un onore che non tutti possono avere.”

Le frasi di Ghali hanno suscitato grande eco, aprendo un dibattito non solo sulla libertà d’espressione, ma anche sul ruolo sociale e politico della musica rap, da sempre legata alle tematiche di denuncia e resistenza.

Clementino: “Mettiteve scuorno”

A rincarare la dose, Clementino ha pubblicato sui suoi profili un messaggio altrettanto diretto, rivolto soprattutto ai rapper più noti e di successo commerciale. Anche lui accusa il mondo hip hop italiano di aver dimenticato i propri valori originari:

Dedicato a tutti i Rapper italiani, i ‘cosiddetti rapper delle classifiche’ che non hanno detto una sola parola sul genocidio a Gaza: Mettiteve Scuorno. E voi sareste rapper? Lo sapete sa vuol dire essere rapper? Vuie non sapit nu cazz. Millantate la parola Hip Hop. Potete avere tutti i platini del mondo, tutte le collane d’oro del mondo, andare alle vostre sfilate di moda da sfigati, ma non siete nulla. Non siete rapper Sit Munnezz!

Che ne pensate?