Balin Miller, celebre scalatore originario dell’Alaska, è morto mercoledì 1° ottobre mentre tentava di scalare una delle vette più iconiche del Parco nazionale di Yosemite, in California. Il giovane alpinista, 23 anni, stava documentando in diretta streaming la sua impresa nei giorni precedenti alla tragedia. Si tratta della terza morte registrata nel parco questa estate, un periodo particolarmente difficile per la comunità degli appassionati di arrampicata.
Secondo quanto riportato dai media locali, Balin Miller si stava cimentando in una scalata in solitaria con corda su un tratto di circa 2.400 piedi, noto come Mare dei Sogni. L’incidente sarebbe avvenuto quando lo scalatore si sarebbe accidentalmente staccato dall’estremità della corda mentre recuperava la propria attrezzatura. Le circostanze esatte della sua morte restano tuttora sotto indagine da parte delle autorità del parco.
Il ricordo della madre
L’affranta madre di Balin, Jeanine Girard-Moorman, ha confermato la scomparsa del figlio in un commovente post su Facebook. Insieme a un video che raccoglie le fotografie di Miller nel corso degli anni, ha scritto:
È con il cuore pesante che devo dirvi che il mio incredibile figlio Balin Miller è morto oggi durante un incidente di arrampicata. Il mio cuore è in mille pezzi. Non so come farò a superare tutto questo. Lo amo così tanto. Voglio svegliarmi da questo orribile incubo.
Nella didascalia ha aggiunto:
Oggi la montagna si è presa il mio Balin: non mi riprenderò mai più
In un’intervista rilasciata ad Alaska’s News Source, Jeanine ha raccontato di aver appreso della tragedia dopo essere stata contattata dalle guardie forestali del parco:
Tutto il mio mondo è crollato, ed è dura. Non c’è dolore più grande che perdere un figlio in un modo così orribile.
La donna ha ricordato come il figlio avesse iniziato ad arrampicare da bambino:
Il suo cuore e la sua anima erano concentrati solo sull’arrampicata. Amava arrampicarsi e non si trattava mai di soldi o fama.”
Una tragedia in un periodo difficile per i parchi nazionali
La notizia della morte di Balin Miller è arrivata nel primo giorno della chiusura parziale dei parchi nazionali statunitensi, a causa della sospensione delle attività del governo federale. Nonostante molti siti siano rimasti “generalmente aperti”, i servizi sono stati ridotti e i centri visitatori chiusi. Il National Park Service (NPS) ha comunicato di aver messo in congedo o in aspettativa oltre la metà dei propri dipendenti, pur garantendo la presenza di ranger e personale di emergenza, intervenuti immediatamente dopo l’incidente.
Altre tragedie nello Yosemite
Quella di Balin Miller è la terza tragedia registrata nello Yosemite nell’arco di pochi mesi. A inizio anno un diciottenne del Texas è morto dopo aver scalato una parete senza corda, mentre ad agosto una giovane donna di 19 anni è deceduta dopo essere stata colpita da un ramo caduto.
Il monolite di granito su cui Miller si stava arrampicando è considerato una delle sfide più impegnative del mondo, come descritto dal sito ufficiale della contea di Yosemite Mariposa, e richiede anni di allenamento tecnico e specialistico per essere affrontato in sicurezza.